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04 Novembre 2015 - 12:44
"Qui nessuno vuol far chiudere nessuna scuola". Lo dice chiaro e tondo, forte e deciso, Alessandra Barbiera, Vicepreside dell'Istituto Comprensivo di Settimo Vittone. Prendendo bene le distanze dalle beghe politiche che si stanno acuendo tra le due sponde parallele della Dora Baltea.
Di fatto c'è che la Legge di Stabilità sta mettendo paletti sempre più rigidi all'attività. "Nessuno sta cercando di chiudere le monosezioni. non è competenza nostra: è il sindaco che può decidere" precisa Barbiera. Perché è di questo che si parla: dall'estate scorsa si sono inasprite le polemiche (tra i due Comuni, beninteso) sull'opportunità di mantenere aperta il piccolo plesso di Tavagnasco.
Tanto che il primo cittadino di questo paese, Giovanni Franchino, si è presentato scortato dai carabinieri alla riunione che si è svolta l'altra settimana per l'elezione dei rappresentanti di sezione. "Una riunione – precisa Barbiera - che era calendarizzata e andava fatta entro fine ottobre, la legge ci dice che si deve tenere un'ora di assemblea, poi due ore per la votazione. Se poi Franchino si sia fatto accompagnare dai Carabinieri mi chiedo soltanto quali reati abbiano ravvisato".
La Vice preside contesta l'articolo uscito l'altra settimana sulle colonne di questo giornale. Fonti ci riferivano di una propensione a prediligere la struttura di Settimo Vittone. Di certo c'è che, malgrado il caldo torrido, già nella stagione estiva agli amministratori di Tavagnasco sono corsi brividi lungo la schiena per il rischio di veder chiudere i battenti della scuola dell'infanzia, così si sono adoperati per sensibilizzare i genitori ad iscrivere i loro bambini: se si stentava a raggiungere la soglia minima di legge per l'apertura dei dieci iscritti, alla fine se ne sono contati quattordici. A scottare, però, è anche la situazione della scuola elementare: a Tavagnasco si trovano la prima, seconda e terza, a Quincinetto la quarta e la quinta.
"Non entro nelle questioni politiche. Che poi la Dirigenza Scolastica cerchi di collaborare è un altro discorso, poiché io mi occupo della scuola, non di far chiudere le scuole: non solo non è un mio compito ma non è un mio parere. Ci sono però dei problemi oggettivi che dobbiamo considerare – prosegue Barbiera -, e i problemi delle monosezioni non sono i problemi di Tavagnasco o dell'istituto di Settimo Vittone ma riportabili alla Legge di Stabilità, la quale ci dice che per il primo giorno all'inizio dell'anno scolastico non si possono sostituire gli insegnanti e per i primi sette giorni non si possono supplire collaboratori scolastici ossia i bidelli. Nessuno ha detto ai genitori di iscrivere i bambini a Settimo Vittone. Abbiamo comunque una realtà particolare, originale, in cui ci sono sezioni divise tra due plessi".
Insomma, il problema oggettivo è la difficoltà di gestire il personale, di sostituire le maestre. Se ce ne sono due ,ed una si ammala, che si fa? O se si ammala un bidello? Visto che non si può sostituire ma la legge dice anche che c'è il diritto allo studio per cui la Dirigenza non può decidere di chiudere la scuola? Oltretutto in un plesso devono esserci almeno due adulti. Non è un'ipotesi. In questa situazione ci si è trovati a metà settembre. Ci sono insegnanti che hanno accettato di lavorare per nove ore, in deroga al contratto. "Questa legge ci mette davvero con le spalle al muro - chiosa Barbiera – è su questi aspetti che bisogna accordarsi".
Per la prossima settimana è convocata una riunione tra la Dirigenza ed i Sindaci. "Sono invitati tutti i Sindaci, dal primo all'ultimo, compreso il Sindaco di Nomaglio, anche non ha plessi. Nessuno – ribadisce ed anticipa Barbiera - vorrebbe sopprimere nessun plesso, noi vorremmo solo farli funzionare al meglio e non è attraverso le critiche che lo si fa. E' ora di tirarsi su le maniche, per far funzionare scuole al meglio, per i bambini, per gli operatori, per le famiglie. Chiunque avesse bisogno chiarimenti, venga in ufficio da me, sono assolutamente disponibile".
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