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28 Settembre 2015 - 10:56
E' stato problematico il rientro a scuola degli studenti disabili, avvenuto lunedì 21 settembre, con una settimana di ritardo rispetto alla data canonica del 14 settembre. Ragione? Ritardi, mancanza di insegnanti di sostegno, disguidi. Il Ciss 38, che dovrebbe fornire gli educatori, ha addirittura rimandato il servizio al primo di ottobre. "Un ritardo di oltre due settimane che non trova spiegazione ma che produce molti danni: di fatto ad una vera e propria discriminazione" commenta Daniele Campolmi, presidente dell'Associazione "Buoni Amici onlus" con sede a Favria.
Nei giorni scorsi Campolmi ha scritto una lettera, senza tanti mezzi termini, al consorzio di Cuorgnè che dovrebbe tutelare le fasce deboli. Già pochi mesi fa, in un Consiglio Comunale, a Favria, Buoni Amici, attraverso la minoranza "Vivere Favria", aveva manifestato serie perplessità in merito al dirottamento di fondi, da una voca all'altra, nel bilancio, in merito alla gestione dei servizi legati alla scuola.
"L'avvio di questo anno scolastico – spiega Campolmi - è complicato anche dal fatto che, durante il mese di maggio, i Sindaci hanno delegato al Ciss 38 la fornitura del personale di supporto agli alunni e studenti disabili, di cui i Comuni dovrebbero occuparsi, come stabilito dalla legge 104/92. Il Consorzio ha indetto la gara ed ha appaltato il servizio ad una Cooperativa di zona. Peccato che, nonostante la scuola abbia riaperto il 14 di settembre, il mandato alla Cooperativa per fornire gli educatori di supporto sembra sia stato dato solo a partire dal primo di ottobre".
La conseguenze sono dure per le famiglie. "La mancanza di questo personale infatti limita pesantemente la possibilità e le modalità di accesso degli studenti disabili – spiega ancora, nella lettera, il Presidente di Buoni Amici -. Questi educatori negli anni, a causa della continua rotazione di molti insegnanti di sostegno, si sono trovati a coprirne le lcaune, ad essere il vero filo conduttore nel rapporto tra la scuola e gli studenti con le loro famiglie. Essi sono quelli che conoscono i ragazzi, le loro abilità e sanno come rapportarsi a loro.. Le scuole contavano sulla loro presenza anche quest'anno ma sono rimaste spiazzate: infatti si sono trovate il venerdi precedente l'inizio delle lezioni a dover telefonare alle famiglie “invitandole” a non portare i ragazzi a scuola, perché non avrebbero potuto garantire il supporto dovuto.Non sappiamo se questo ritardo sia dovuto ad un tentativo di risparmiare qualche euro oppure ci sia qualche altro astruso motivo, quello che è certo è il disagio e la discriminazione patiti dai ragazzi disabili e dalle loro famiglie".
Nella lettera Campolmi va all'attacco dei comuni e del Consorzio: "come mai il Ciss 38, che dovrebbe avere una particolare sensibiltà, ha invece ritardato l'arrivo di questi educatori? Non dovrebbe essere proprio questo l'Ente che tutela i disabili e loro famiglie? Anche i Sindaci, che sono stati così pronti a delegare il servizio motivati dall'ottenere così un bel risparmio nei loro bilanci, perché non hanno sentito il dovere di intervenire e premere sul Consorzio per ripristinare il servizio almeno nei termini degli anni precedenti? Ancora una volta i cittadini delle categorie più deboli non riescono a trovare una vera rappresentanza dei loro bisogni ma sono costretti a vedere le istituzioni come una controparte contro la quale lottare per far valere i loro diritti, pur se sanciti dalle leggi".
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