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29 Agosto 2015 - 10:37
Stato gabelliere e Comuni costretti a far la parte degli esattori. Ormai succede questo in Italia. Roma tassa i cittadini, ma sono i piccoli enti pubblici a dover riscuotere. Che poi le tasse siano "giuste", è ancora un altro paio di maniche. Come per la Tari. A Loranzè, nell'ultimo Consiglio Comunale, la minoranza ha votato contro la determinazione delle tariffe ed il piano finanziario. Non tanto un voto contro l'Amministrazione guidata dal Sindaco Claudio Marchiori o contro l'Scs, quanto contro il Governo. "La Tari – è andato all'attacco il capogruppo dell'opposizione Alberto Valtorta – è una tassa abominevole, non una tassa reale, come dovrebbe essere. Chi più produce rifiuti, più dovrebbe pagare. E invece, la classificazione delle categorie e le percentuali tra quota fissa (relativa ai mq) e quota variabile (relativa al numero di abitanti di un immobile), gravano sulle famiglie numerose, quando le statistiche ci dicono che un quarantenne single produce più immondizia di una famiglia di tre persone. Perché magari il single compra più cose da mangiare, ma poi non le finisce e le butta via, mentre in una famiglia si cerca di recuperare tutto". Passando alle categorie commerciali, Valtorta, che fa parte anche dell'Adoc (Associazione dei Consumatori di Ivrea) ha osservato che "probabilmente nemmeno i negozi di frutta e verdura (tra i più tartassati) fa tantissima immondizia, perché smaltisce l'umido. Le tasse ormai sono talmente alte e la situazione che molti commercianti cominciano a non pagare più".
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