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20 Agosto 2015 - 11:08
Disabili e non autosufficienti? L'ultima ruota del carro. Trascurati dal Ciss 38, che invece preferisce occuparsi di servizi non obbligatori la cui gestione, tra l'altro, spetterebbe in realtà ai Comuni.
Succede questo in alto canavese. Il Consorzio, che si occupa dei servizi socio assistenziali, con sede a Cuorgnè, su pressione dei vari Sindaci, ha infatti deciso di destinare parte del cospicuo avanzo di amministrazione (di quasi 700mila euro!) per coprire i servizi di assistenza scolastica che, per legge, dovrebbero essere garantiti proprio dai Comuni, e così era fino allo scorso anno.
Il tutto a discapito, invece, di quei servizi che dovrebbero essere erogati per legge, con una specifica voce di spesa a bilancio, perché rientranti nei LEA, cioè i Livelli Essenziali di Assistenza. Per esempio? Il centro diurno per disabili, ed i relativi servizi di mensa e trasporto, l'integrazione alla retta ed il ricovero degli anziani, i soggiorni di sollievo per i disabili (i familiari hanno, o meglio, avrebbero diritto ad un mese perché un disabile pesa solitamente sulla famiglia). Così non avviene.
"Mio figlio ha 28 anni, ho voluto mandarlo una settimana in vacanza con educatori ed ho dovuto tirar fuori 700 euro di tasca mia" racconta un genitore. "Vorrei iscrivere mio figlio al centro diurno – dice un altro – ma non ci sono spazi. Perché non si vuole investire in questo servizio?". Un altro papà, ancora, si sfoga: "per aumentare la frequenza di mio figlio per più giorni la settimana, ho dovuto minacciare un'azione legale".
La polemica si è accesa a Favria, dove ha sede l'Associazione "Buoni Amici", che si occupa di diversamente abili, presieduta da Daniele Campolmi. "Occorre fare una pianificazione sulle necessità del territorio – tuona Campolmi -. Le amministrazioni comunali, con questa azione, hanno mirato semplicemente a voler risparmiare dei soldi a danno delle persone non autosufficienti, dei disabili in particolare, traslocando i soldi, destinati all'assistenza scolastica, dai propri bilanci al bilancio del consorzio, che però non fa fronte ai suoi impegni, per una serie di motivazioni. E' un doppio danno: i Comuni non spendono soldi per l'istruzione, ed il Consorzio non avrà soldi per i LEA. Sono curioso di vedere che cosa faranno l'anno prossimo".
Un esempio: Rivarolo, per l'assistenza scolastica, spendeva nel 2014 circa 60mila euro, soldi che quindi quest'anno risparmierà.
Di questo s'è parlato anche nell'ultimo Consiglio Comunale di Favria del 31 luglio. All'ordine del giorno: la delega al Ciss38 in materia di assistenza scolastica agli alunni in situazione di disabilità frequentanti l'asilo nido, le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria.
Il gruppo di opposizione, "Vivere Favria", ha protocollato agli atti una pesante dichiarazione. "La delega, in realtà, è stata assegnata attraverso l'Assemblea Consortile del 20 maggio 2015 – han fatto presente i consiglieri Lucia Valente e Vittorio Bellone -, nella quale, per altro, non era presente nessun rappresentante del nostro comune. La delibera in Consiglio ci sembra quindi superata, visto che tutto l'iter per l'appalto si è già svolto". Bellone e Valente hanno messo in discussione alla procedura, chiedendone direttamente conto ad Aldo Maggio, direttore generale del Ciss 38, il quale, al Consiglio del 31 luglio, ha sostituito il Segretario Comunale Bovenzi, quest'ultimo in ferie. "Crediamo che questa delega non nasconda nient’altro che un'azione volta al risparmio sulle fasce più deboli" hanno protestato i rappresentanti dell'opposizione, annunciando voto contrario ed invitando a rispettare la legge 104 del 1992.
Apriti cielo. Il Sindaco Serafino Ferrino li ha messi in guardia, e neanche troppo velatamente: "Maggio è il direttore generale del Ciss 38, nella vostra dichiarazione leggo parole pesanti, voi state mettendo in dubbio la procedura di gara, auguri, buona fortuna!". Poi Ferrino li ha poi sfidati: "se mettete in dubbio la procedura, allora dovete procedere per le dovute vie".
Maggio ha invece spiegato, con molta calma, che "si è deciso di utilizzare il gruzzoletto in maniera trasversale per dare servizi", anche perché "abbiam notato che ci son comuni che per l'assistenza scolastica mettono un euro ad abitanti, altri cinque, altri nulla, e poi contrattano".
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