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17 Luglio 2015 - 09:49
Borla e Gilardini
Se n'è andato sbattendo la porta. Tommaso Gilardini ha abbandonato l'aula, insieme ai colleghi Diego Borla ed Elvio Gambone, di fronte al bilancio di previsione 2015, dopo aver letto un lungo e preciso intervento, protocollato agli atti, condiviso dai Gruppi consigliari Coscienza Civica e Forza Italia, oltreché dalle forze cittadine Lega Nord e Fratelli D’Italia.
Un attacco frontale al Partito Democratico. Ad un'amministrazione che, sottolinea Gilardini, "sta dimostrando per l’ ennesima volta di essere ben lontana dal possedere una idea di gestione e un idea di programmazione. Una pseudo-maggioranza, dove qualsiasi provvedimento, anche il più scontato diventa il pretesto per alimentare una lotta senza quartiere tra opposte fazioni. Dove pare essere molto meglio dedicarsi a capire se il proprio io inconscio è Balluriano o Dellapepiano o Avettiano o Dulliano o Burracchiano, e non mi riferisco in questo caso ad un gioco di carte. Il risultato è chiaro, si continua ad assistere al vuoto totale di questa Amministrazione…"
Secondo il consigliere di centrodestra la lotta intestina al Pd si sta consumando sulla pelle dei cittadini. Progetti zero, se non spese inutili per opere irrealizzabili. Gli esempi? Numerosi.
Le politiche culturali, in primis. "Questa amministrazione – incalza ironico Gilardini – qualcosa l’ha inventata... la politica per delega. Si è delegata la gestione delle manifestazioni più rilevanti. San Savino e il Carnevale. Con risultati quantomeno discutibili. Si è delegata la gestione delle politiche culturali ad una Fondazione, che per altro si sta occupando del più rilevante progetto di sviluppo sociale e culturale: la candidatura Unesco. Di cui, ad oggi, nulla è dato sapere in relazione ai costi/benefici futuri.."
Secondo Gilardini è "l’unica operazione di una certa importanza" voluta Della Pepa dal non troppo lontano 2013. Prima spendendo qualche centinaio di migliaia di euro ("così tanto per cominciare.."), poi investendone altri 60 mila e si prospettano altri costi "di cui il Comune non può assolutamente farsi carico".
Un attacco a 360 gradi. "E’ vero – ha rincarato ancora Gilardini - che ogni tanto questa Amministrazione fa finta di avere delle idee. Un esempio: l’inutile e costosissimo studio di fattibilità per la riqualificazione dell’ edificio ex-Cena. Penoso il tentativo di fare passare come riuscite operazioni come quella del Museo, del quale l'Amministrazione si dice soddisfatta di meno di 6.000 presenze (sottolineo, nell’ anno di apertura e con ingresso gratuito) dopo aver speso milioni di euro e aver creato una struttura che costa alla Città oltre 300 mila euro all’ anno (50 euro a spettatore, roba che ci costava di meno pagare andata e ritorno a Torino, ingresso al Museo Egizio e rimborso pranzo a 8.000 eporediesi)".
Sulla gestione del patrimonio immobiliare, Gilardini punta il dito sugli " immobili inutilizzati (locali sopra la biblioteca o ex ATL) a fronte di spese per locare da soggetti privati gli spazi ad esempio dell’ Ufficio Cultura, immobili sui quali non avete neanche una vaga idea di come possano essere recuperati o quantomeno riportati ad un livello minimo di manutenzione".
Gilardini ha risposto anche, in sede di Consiglio, alle ipotesi, dilagate sui giornali, di un "patto del Nazareno" tra il centro sinistra ed il centro destra locale. "State tranquilli chi ci conosce – risponde -, chi conosce la nostra comunità, sa bene che siamo a saremo assimilabili più all’ultimo dei mohicani che ad una alfano qualsiasi. Giudichiamo quindi questi interventi fuori luogo e offensivi delle nostre azioni e della nostra storia personale.."
Pesantissima la dichiarazione di voto: "Le forze che io rappresento dicono No senza alcun indugio al Bilancio di cui non condidiviamo nel merito e nel metodo quasi nulla, dicono No a questa Giunta incapace di indicare una via e tantomeno di percorrerla, dicono No a questa maggioranza consigliare tanto coesa nel vincere le elezioni raggruppando il centro e l’estrema sinistra intorno a progetti infattibili e che rimangono sulla carta, dicono No a vivacchiare alle spalle della città in questo tragicomico congresso costante del partito democratico. Dicono NO alle liti da cortile mentre la città vive il peggior momento dal dopoguerra ad oggi e per protesta contro le continue prese in giro dei cittadini elettori abbandoniamo per il terzo anno consecutivo l’aula consigliare".
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