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SCARMAGNO. Campi di lavanda, Erbaluce e piccoli frutti. Presentato "Il Fontanile"

SCARMAGNO. Campi di lavanda, Erbaluce e piccoli frutti. Presentato "Il Fontanile"

Il paese culla dell'Olivetti volta pagina e punta sull'agricoltura. Mette da parte le velleità di uno sviluppo industriale che difficilmente potrà raggiungere lo sfolgorio del passato, e riscopre le proprie radici contadine.

Giovedì scorso, nella saletta comunale di Vicolo Gaio, particolarmente affollata, il Sindaco Pierluigi Bot Sartor ha presentato il progetto del parco "Il Fontanile" che, annunciato da tempo, si accinge a diventare realtà. Sorgerà sull'appezzamento di fianco al polo scolastico: 60mila mq saranno destinati alla produzione di vino Erbaluce, 5mila mq alla coltivazione di piccoli frutti, ed altri 5mila mq alla coltivazione di lavanda. Il bando è stato aggiudicato dall'azienda agricola Briamara di Caluso, per quanto riguarda il settore vitivinicolo, per una durata ventennale, a cui si affiancherà l'azienda agricola Favaro Mauro per quanto riguarda la parte frutticola e floreale.

La zona è stata bonificata, laddove si trovava un vecchio roveto ormai impenetrabile, e si è cominciato a sistemare qualche piantina che con pazienza si trasformerà in un fazzoletto viola, "non delle estensioni che si vedono in Francia – si proietta già nel futuro il Sindaco -, ma che comunque non si sono mai viste in Canavese".

"Cominceremo già quest'anno a piantare i vigneti – comunica Massimiliano Bianco, dell'azienda Briamara -. Sarà un vino biologico: sei ettari di Erbaluce non a pergola ma a filare, puntando sulla meccanizzazione. Diserberemo il meno possibile, faremo l'innervimento trattamenti criptogamici secondo la biotecnica. Ci stiamo confrontando con il nostro enologo e biologo per produrre un'uva interamente bio, che significa curare tutta la filiera". E perché no, magari creare un nuovo vino che si chiami proprio "Il Fontanile". "Vorremmo cercare di avvicinare i bambini e riprendere in mano un tipo di agricoltura che era stata messa un po' da parte" aggiunge Bianco.

Ed infatti, a corollario, sarà organizzato un percorso didattico, in modo da poter coinvolgere la scuola. Tradizione e modernità, perché il progetto, curato allo studio di architettura di Mariangela Angelico, prevede un'area per l'accesso wifi gratuito, bluetooth, gestione remota per smartphone e tablet. Sarà un percorso adatto anche agli ipovedenti con la collocazione di cartellonistica in Braille.

"Realizzeremo – annuncia il Sindaco Bot Sartor – un percorso ciclopedonale inghiaiato di 1500 metri, tecnologicamente avanzato, con panchine e pannelli esplicativi".

Scarmagno presentazione Il FontanileCi sono voluti quattro anni per arrivare alla presentazione de "Il Fontanile", tra un'ipotesi scartata e l'altra. La prima bozza del progetto risale al 2011. L'Amministrazione Comunale organizzò nel giugno di quell'anno un incontro pubblico per presentare alcune ipotesi di recupero ambientale e raccogliere suggerimenti. All'inizio propose di coinvolgere il Centro di igiene mentale di Caluso, ricavando la sede di una sorta di caa famiglia, per consentire alle persone inserite di coltivare e vendere piccoli frutti. "Non è andato in porto – ricorda Bot Sartor -. Allora abbiamo individuato un'area di un ettaro, di proprietà della Curia. Ma nel frattempo è cambiato il direttore dell'Asl che ha deciso di investire altrove..". Buona la terza. L'Amministrazione, ad un certo punto, ha pensato di sfruttare la zona, sempre della Curia, fra l'autostrada e la collina, dietro la scuola ed il campo sportivo, con la disponibilità del parroco Don Jacek. Per questo, tra gli ospiti della serata, non poteva mancare il Vescovo, Monsignor Edoardo Cerrato, originario dell'astigiano, e quindi di spirito affine al primo cittadino. "E' inutile piangere sul fatto che l'Olivetti è morta – ha detto chiaro e tondo il Vescovo, ricevendo in omaggio una bottiglia di buon Erbaluce -. Bisogna fare qualcos'altro, apprezzo l'idea di puntare sulla cultura della coltura".

Tra gli intervenuti anche il Vicepresidente della Città Metropolitana Alberto Avetta, l'Assessore Regionale Gianna Pentenero, Sindaci ed amministratori del circondario. "La speranza è che qualcuno ci segua – si augura Bot Sartor -. Abbiamo già ricevuto le adesioni di quattro privati. Metteremo a disposizione un'altra area di oltre sei giornale vicino al casello autostradale, dove sarà piantata la canapa". Ed inoltre il Comune ha preso contatti con Amerigo Vigliermo del Centro Etnologico Canavesano per raccogliere informazioni, fotografie, ricostruire la storia della cantoria del secolo scorso, occasione per riproporre anche uno spaccato di vita di quei tempi.

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