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05 Giugno 2015 - 09:48
Aumento delle tasse per il 2015. Lo scorso anno l'Amministrazione Comunale aveva fatto il possibile per mantenere tariffe e aliquote al minimo ma, di fronte ai tagli sempre più incisivi operai ai trasferimenti dallo Stato, e alla mole di lavoro in capo agli uffici, si è reso necessario ritoccare, sia per rimpinguare le entrate che per snellire le procedure.
Succede così che la Tasi, per tutti all'1 per mille nel 2014 (minimo previsto dalla legge), passa all'1,5 per mille, ma soltanto per le abitazioni principali. Verranno esentate invece le seconde case per le quali, in compenso, l'Imu passa dall'8,6 al 9,6 per mille. Ragione? "L'anno scorso – spiega il Vicesindaco Roberto Serracchioli –, con l'aliquota all'1 per mille, avevamo previsto che, in caso di casa locata, il 30 per cento del costo fosse a carico dell'affittuatio, ed il 70 per cento a carico del locatario, secondo le percentuali massime previste dalla normativa. Questo, però, ha creato confusione nei cittadini e gli uffici sono stati intasati. Abbiamo quindi deciso di cambiare un po' le cose".
Così facendo, con una ritoccatina di qua, ed una di là, l'Amministrazione ha trovato una quadra tra il principio ispiratore della Tasi (imposta sui servizi indivisibili erogati dal Comune, dalla polizia locale alle manutenzioni, passando per l'illuminazione
di cui usufruiscono tanto proprietari che inquilini, il cui costo per il 2015 ammonta a 403mila euro) e l'esigenza di garantire l'efficienza dell'attività degli uffici.
"Sono state comunque assimiliate a prime case - precisa Serracchioli – la case date in uso gratuito a parenti di primo grado, di residenti all'estero (purché la casa non sia locata) e di anziani ricoverati in casa di riposo".
Voto contrario della minoranza sull'aumento delle aliquote. "Non riteniamo giustificato l'aumento del 50 per cento – ha spiegato il capogruppo Massimo Stevanella, nel Consiglio Comunale dello scorso lunedì sera – visto che manutenzioni e vigilanza non sono migliorate, vige l'inerzia: nulla si è fatto in materia di videosorveglianza, sono passati mesi, invano, senza che arrivasse uno straccio di preventivo, se non per la sistemazione ed il taglio del verde presso il cimitero. Eppure la criminalità è in esponenziale aumento. Tanti comuni, anche più piccoli, si sono dotati di telecamere. La giustificazione, data a suo tempo dal Sindaco, era che non voleva avere la responsabilità del trattamento dei dati sensibili. Ma ritengo sia un intervento necessario per tutelare la sicurezza delle strutture private e pubbliche".
Di attivare la videosorveglianza non se ne parla proprio. Lo ha detto chiaro e tondo il Vicesindaco. Il motivo è che le risorse sono risicate e, comunque, non è un punto che interessa alla maggioranza. "L'unica certezza che abbiamo per il 2015 – ha premesso Serracchioli – è che lo Stato taglierà di altri 100mila euro i finanziamenti al nostro Comune e, forse, non arriveranno alcuni contributi per opere che erano già previste. Mi fa sorridere sentir parlare di inerzia: evidentemente non ci siete dentro. Non ci sono sacche di inefficienza. Sulla videosorveglianza la pensiamo in modo diverso. Noi portiamo avanti il nostro programma, non il vostro, e lo sottoponiamo alla discussione, è un nostro diritto".
Sulla stessa lunghezza d'onda il Sindaco Rita Ippolito: "mi sembra un po' fuorviante limitare l'interpretazione della Tasi soltanto a certi servizi, di fronte ad un'articolazione ben più varia. Se non ci sono stati interventi radicali è perché ci sono dei capitoli scoperti che devono trovare copertura e a cui sicuramente daremo priorità il prossimo anno".
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