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25 Maggio 2015 - 13:05
inchiesta olivetti
Si è conclusa con l'ammissione delle parti civili l'udienza preliminare, a Ivrea, per le morti da amianto alla Olivetti. Il gup Cecilia Marino ha accolto le richieste, tra le altre, della Fiom-Cgil e di alcuni comuni, tra cui Scarmagno. L'udienza, nella quale verrà discusso l'eventuale rinvio a giudizio dei 28 imputati, è stata poi aggiornata al 23 settembre.
Nel corso dell'udienza di oggi, inoltre, le parti civili hanno presentato l'istanza - annunciata nei giorni scorsi - di citazione per responsabilità civile di Telecom, che nel 2003 prese il controllo della storica società dopo una complessa operazione di fusione per incorporazione.
"L'ammissione della Fiom come parte civile - commenta Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil - è coerente con quanto già avvenuto in analoghi processi e rappresenta un riconoscimento del ruolo che abbiamo sempre esercitato sui temi della salute dei lavoratori. Altrettanto importante è stato aver dato corso alla citazione di Telecom per responsabilità civile. Ora attendiamo il rinvio a giudizio degli imputati e l'avvio del processo vero e proprio".
Il processo riguarda la morte di quattordici ex lavoratori, dovuta secondo l'indagine al contratto con le fibre d'amianto, e per un caso di lesioni colpose. I pm Laura Longo e Lorenzo Boscagli hanno indagato i vertici della Olivetti, che ha partire dagli anni Sessanta hanno ricoperto incarichi dirigenziali. Tra questi Carlo De Benedetti, amministratore delegato e presidente del Cda dal 1978 al 1996, l'ex ministro Corrado Passera e l'imprenditore Roberto Colaninno, quest'ultimo per un solo caso di lesioni.
A Ivrea Telecom, di cui la Fiom ha chiesto la citazione in giudizio per responsabilità civile, era già stata condannata dal giudice del lavoro Luca Fadda a risarcire con un milione e 200 mila euro i familiari di Franca Lombardo, di Burolo (Torino), morta nel 2007 a 69 anni per un mesotelioma pleurico: la donna avrebbe contratto la patologia lavorando in uno dei capannoni della Olivetti in cui si adoperava il talco contaminato da tremolite. L'azione legale era cominciata nel 2013.
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