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LESSOLO. Apre il Museo Etnografico. Mostra sulla Grande Guerra

LESSOLO. Apre il Museo Etnografico. Mostra sulla Grande Guerra
 

Ama collezionare oggetti d'epoca risalenti alla guerra. E ne ha esposti parecchi, nel fine settimana tra sabato 15 e domenica 16 maggio. Così, con un'interessante e variegata esposizione, Devis Ughetti ha inaugurato la riapertura dell'ex scuola della frazione Calea, trasformata in museo etnografico itinerante.

Ha toccato tre temi. Per cominciare Ughetti ha ricostruito un ricordo generico della seconda guerra mondiale, con una rassegna di tredici uniformi che venivano utilizzate dalla Repubblica Sociale, da italiani, tedeschi, inglesi, ed il balilla, la tipica divisa fascista che potevano indossare, a scuola, i bimbi facoltosi, con tanto di fucile giocattolo, la M di Mussolini e la spilla a forma di lupa. In alcune vetrine è stata collocata la "buffetteria", cioè gli accessori: il casco coloniale che veniva utilizzato in Africa, l'elmetto d'acciaio, ma maschera antigas, la gavetta (il contenitore in cui si teneva il pranzo), la borraccia, il porta munizioni... Ughetti ha ricavato quattro vetrine, dedicate rispettivamente ai partigiani, ai tedeschi, agli alleati e al regio esercito.

Poi, più nel particolare, il collezionista lessolese, ha voluto ricordare due eventi accaduti a Lessolo: la sparatoria tra partigiani e tedeschi il 12 aprile del '45, e lo schianto di un'aereo militare sul Monte Cavallaria, nel settembre del '44, con tanto di reperti raccolti sul posto. Infine ha ripercorso la storia di un caleese, Sergio Moirano, classe 1924. Cresciuto dai nonni ad Albiano d'Ivrea, terminò gli studi in America. Arruolato, affrontò lo sbarco in Normandia e la Battaglia delle Ardenne. Vive in Belgio ma a Calea si trova ancora la casa materna. In un altro locale Devis Ughetti ha anche riportato diverse copie dei principali giornali e delle riviste dell'epoca, mentre il Comune ha fornito gli atti di morte dei Caduti di Calea.

"Colleziono dal 1999 – racconta Ughetti -, una passione cominciata da bambino. Mi ha sempre attratto il tema, macabro, della guerra mondiale. I miei nonni l'hanno vissuta e in zona ci furono diversi eventi. Il 25 Aprile fu dato l'ordine di insurrezione generale ai partigiani, ma il Canavese fu tra le ultime zone in cui si è combattuto. Infatti l'armistizio fu firmato il 3 maggio a Mazzè".

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