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09 Aprile 2015 - 22:33
"Noi non pagheremo i debiti delle altre Comunità Montane". Lo mettono bene in chiaro gli amministratori dei sette Comuni della Dora Baltea.
Il fallimento di Asa, la cooperativa Valle Sacra, la segheria, i Palit e quant'altro...non ne vogliono sapere. E lo hanno scritto, nero su bianco, in lettera predisposta dal Sindaco di Tavagnasco Giovanni Franchino, firmata da tutti i colleghi di Quincinetto, Quassolo, Carema, Settimo Vittone, Nomaglio e Andrate, inviata alla Regione Piemonte.
La preoccupazione è forte per il fatto che, con il pasticcio delle varie modifiche normative, circa la revisione degli enti locali, da un paio d'anni le Comunità Montane sono morti che camminano: fanno ordinaria amministrazione, cercano di pagarsi il personale quando riescono, continuano ad avere un minimo di struttura, ogni tanto fanno ancora dei bandi, portano avanti i progetti in piedi, ma non possono legiferare. Ma non si riesce a mettere la parola "fine" perché non si sa cosa fare del personale, e non si sa come ripartire i beni ma, soprattutto, i debiti.
Facciamo un piccolo riassunto. La legge aveva imposto, nel 2009, alle comunità di unirsi. Dora Baltea, Valle Sacra e Valchiusella, erano finite sotto un unico cappello, unendo bilanci e attività, con tutte le conseguenti difficoltà gestionali nel mettere insieme realtà così diverse. Poi il DL 78/2010 aveva introdotto le gestioni associate attraverso unioni, convenzioni, fusioni. Le Comunità Montane dovevano quindi sciogliersi, ma il Governo aveva demandato alle Regioni la gestione. La Regione Piemonte non ha mai stabilito un termine ultimo per la liquidazione, cosicché il Ministero ha continuato a prorogare il Commissariamento. E da questo tunnel, finora, non si era riesciuti ad uscire. Fino ad oggi. Il termine perentorio c'è: le Comunità Montane vanno chiuse entro il 30 giugno.
L'ultimo incontro, riguardo la Comunità Montana Dora Baltea, Valle Sacra e Valchiusella, si è tenuto il 10 marzo scorso per discutere la divisione dei beni, con il Commissario Bianca Vacha, che ha il compito di gestire l'ente fino alla liquidazione. Due giovedì fa l'incontro con l'Assessore regionale alla Montagna Valmaggia, a cui ha preso parte anche Marco Balagna.
I sette della Dora Baltea chiedono alla Regione, in sostanza, "di non convocarci per ripartire debiti in cui noi non c'entriamo nulla".
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