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SETTIMO VITTONE. ESSERE GENITORI AI TEMPI DEL WEB: I RISCHI DELLA RETE

SETTIMO VITTONE.  ESSERE GENITORI AI TEMPI DEL WEB: I RISCHI DELLA RETE

Montestrutto. Una serata dedicata ai genitori. Il Comitato di Frazione invita la dr.ssa Marita Ceretto

"Essere genitori ai tempi del web": un incontro per sensibilizzare i ragazzi e le loro famiglie ad un uso equilibrato e controllato dei nuovi mezzi tecnologici. Si è tenuto nella serata di venerdì 13 marzo, presso il Pluriuso di Montestrutto, organizzato dal Comitato della frazione. "Non se ne parla mai abbastanza- spiega Daniele Forma e, viste anche le notizie di cronaca, abbiamo voluto proporre un approfondimento in compagnia di un esperta". Il comitato ha distribuito inviti presso la scuola elementare e media.

Settimo Vittone conferenza Marita CerettoLa dottoressa Marita Ceretto, educatrice ed esperta di informatica, nonché volontaria della Casa delle Donne di Ivrea, ha parlato dei pericoli derivanti da un uso superficiale del web e dei social network, di cyber bullismo e sexting, per molti genitori parole totalmente sconosciute. “I nostri ragazzi – spiega Ceretto - sono bravissimi nell’uso della tecnologia ma spesso non conoscono le regole di sicurezza e di comportamento da usare online. Tutto ciò che fanno in rete nella loro percezione non ha valenza nella vita reale. Invece il male che si può fare agli altri o che si può subire è assolutamente reale, anche se le cose avvengono sul web. Anzi, il fatto che non si abbiano davanti le persone in carne ed ossa toglie le inibizioni perché non si vede immediatamente la sofferenza sul volto dell’altro, e il danno che si può fare o subire è ancora più pesante. Uno degli aspetti più pericolosi è che i contenuti restano per sempre. Considerando che in media ogni ragazzo ha circa 500 ‘amici’, se uno di loro condivide una foto o un video, potenzialmente quel materiale può essere visto da 200.500 persone in brevissimo tempo. Bisogna insegnare ai ragazzi a proteggere la propria ‘reputazione on line’, soprattutto alle ragazze, che le statistiche ci dicono essere le più ‘esposte’. Perché anche a distanza di anni, materiali in qualche modo compromettenti che le riguardano, possono danneggiarle”.

Presenti in sala molti genitori, insegnanti, ma anche ragazzi. Jessica, 11 anni: “Questo incontro mi ha aperto gli occhi su alcune cose delle quali non sapevo neanche l’esistenza” . Erika, 14 anni: ”Non avevo mai pensato al fatto che le cose pubblicate potessero essere condivise da così tante persone. D’ora in poi farò molta più attenzione a ciò che posto sul mio profilo Facebook”.

Cosa possono fare i genitori? “Sembra banale – conclude Cerettoma devono fare…i genitori. Devono essere informati e farsi spiegare dai ragazzi le novità di web e social. Sapere cosa pensano e come vedono la vita. Vegliare sui loro comportamenti, offrendo loro aiuto e protezione. Mai giudicare negativamente ma sempre offrire esempi positivi. Proibire l’uso di PC e smartphone non serve, anzi si finisce per ottenere l’effetto opposto. Piuttosto parlare con loro di sicurezza e tecnologia più spesso che si può , accompagnarli nella navigazione, imparare da loro (che a livello ‘tecnico’ ne sanno più di noi) rispettando i loro interessi”.

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