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18 Marzo 2015 - 19:00
Si inventa di sana pianta una bufala per giustificare al padre un "piccolo" incidente in auto... Avendo alzato un po' troppo il gomito, la sera di Capodanno (i fatti risalgono al 31 gennaio 2012), non vuole confessare di aver distrutto il veicolo, andando a sbattere da solo contro ad un palo, e proprio pochi mesi dopo aver preso la patente. Così si inventa un furto: "mi hanno portato via le chiavi, ma poi il ladro deve avere avuto un incidente e se n'è fuggito via lasciando la macchina per strada..." dice al papà. Ma alla fine si trasforma in una burla più grande di lui. Le dichiarazioni vengono infatti verbalizzate dai Carabinieri della locale stazione ed il giovane viene portato al Pronto Soccorso per tutte le analisi del caso. Ma non sa che davanti al locale "Mai a letto", dove ha trascorso la serata, sono presenti delle telecamere che hanno ripreso tutta la verità. Le immagini vengono acquisite dagli inquirenti e a quel punto il ragazzo non può far altro che confessare la bugia a fin di bene. Ma davanti alla legge non si tratta più di un'ingenua bravata: ha commesso un reato.
Così, Alessandro P., 22enne di Rivarolo, è finito nei guai presso il Tribunale di Ivrea. L'altra settimana ha deciso di patteggiare ed è stato condannato alla pena di quattro mesi di arresto e 1400 euro di ammenda, con sospensione della patente, per guida in stato di ebbrezza, a cui si aggiungono cinque mesi e dieci giorni di reclusione (pena sospesa con condizionale) per simulazione di reato. Gli è ancora andata. Il giudice Ombretta Vanini, infatti, ha concesso al ragazzo tutte le attenuanti possibilità, nonostante le quattro aggravanti contestate (relative alla giovane età, al tasso alcolemico elevato, e a sinistrato stradale).
A nulla sono valsi i calorosi consigli dati al giovane sia del legale difensore Luca Achiluzzi, che dal giudice, di non scegliere il patteggiamento ma di chiedere i lavori socialmente utili. Un modo per garantire anche a ragazzi sopra i 18 anni, ma comunque ancora giovanissimi, di cavarsela con un po' di attività di volontariato, e mantenere la fedina penale pulita. Del resto non si sa mai, con un futuro così grande davanti, che cosa possa succedere.... Alessandro P., operaio nel settore edile, non ne ha voluto sapere. "Ho un lavoro, ho paura di perderlo" ha confidato, nonostante l'ampio ventaglio di enti ed associazioni e la disponibilità a valutare gli orari. Tra il lavoro e la fedina penale, con i tempi che corrono, ha preferito il lavoro.
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