Se siete veri tifosi granata (e anche se non lo siete), non potete certo perdervi la fiction “La farfalla granata”. Nemmeno se siete sanmauresi, potete perdervelo. Perché nel film sulla storia di Gigi Meroni c'è un po' di San Mauro. C'è Stefano Parente, che recita un ruolo di primissimo piano nel film sull'epica storia del genio del calcio Gigi Meroni. C'è Stefano Parente, che a soli 10 anni non sfigura (anzi) al fianco di attori del calibro di Rocco Papaleo, Francesco Pannofino e Alessandro Roia. C'è Stefano Parente, che abita a San Mauro, che va a scuola alla Catti, che gioca a basket e tifa Juve, che vorrebbe studiare per diventare attore e che ha già recitato anche a teatro. Che risponde alle domande dei giornalisti con disinvoltura e con una maturità “da grande”. Nella fiction Stefano Parente interpreta Fulvio, il giovanissimo fratello della fiamma di Gigi Meroni, Cris. Lo fa con una disinvoltura che non gli daresti certo 10 anni. E in effetti, nonostante la tenera età, quando gli si chiede se abbia già recitato prima, Stefano parte con l'elenco: “Questo nostro amore”, poi “E' nata una star”, e ancora “Trilussa, una storia d'amore e di poesia”. Senza contare il teatro. Un curriculum niente male, per un ragazzino che frequenta la quinta elementare. Ma soprattutto niente male per un ragazzino come Stefano, che tutto è tranne che un “invasato” convinto di essere già una star affermata. “Se dovessi darmi un voto da 1 a 10 in questo film, mi darei un 7, non di più. Devo ancora migliorare tanto”. Per ora, però, il sanmaurese pensa a godersi il presente, e la sua apparizione nientepopodimeno che sulla Rai in prima serata. Al futuro ci penserà poi. “Non ho altri film in programma, al momento. Per ora mi godo questo”. Lui che vorrebbe “studiare per diventare attore”, ma che per ora pensa solo a finire le elementari. Lui che se gli si chiede com'è andata la “prima” del film, al Prix Italia, risponde “sì, abbastanza bene. Ma niente di che”, mentre gli organizzatori sono stati costretti ad annullare la proiezione de “L'oro del Reno” per replicare “La farfalla granata”, talmente tanta era la gente accorsa per vederlo. Un ragazzo con la testa a posto, insomma. Merito anche dei genitori, che più basso di così non si potrebbe volare. “Io sono sempre stato contrario a tutto questo – dice il padre Mario –. lui, però, era così entusiasta che mi sono convinto ad accompagnarlo in questa avventura. Ma continueremo finché (e solo se) continuerà ad essere solamente un gioco, per lui”. È meglio che si dedichi alla scuola, insomma. “Sì, decisamente. Non nego che ci siamo divertiti tutti, ma ci siamo al tempo stesso resi conto che quello del cinema è un mondo che non ci appartiene. E di cui non vogliamo iniziare a far parte”. D'accordo anche la madre, Alessandra, secondo cui recitare “è un'esperienza che può essergli utile per crescere” ma che “in futuro si vedrà. Se continua ad essere positiva per la sua crescita, ok. Se no ci si dedicherà solamente allo studio”. E se così dovesse essere, se non dovesse recitare più, in fondo Stefano può dire di essersi tolto le sue soddisfazioni. Perché i suoi occhi azzurri, e il suo viso pulito, rimarranno certamente nel cuore dei tifosi granata, assieme al ricordo del loro idolo Gigi Meroni.
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