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24 Gennaio 2015 - 23:36
tribunale
In tribunale per bancarotta i vertici della Cooperativa "L'Arca", una delle tante cooperative sociali che furono legate al Consorzio Nuove Risorse di Ivrea, e che si occupava di offrire lavoro a persone disagiate (con disagio psichico, sociale od economico).
Il processo si concluderà il 12 maggio (data per la quale il giudice del collegio eporediese, Carlomaria Garbellotto, ha fissato la sentenza). Intanto, martedì scorso, nell'aula magna di Palazzo Giusiana sono stati sentiti i tre imputati: Carlo Bertorelle, che fu ultimo Presidente, Renata Gambro, ultima Vicepresidente, e Piergiogio Dell'Oro, che era amministratore di fatto, nonchè già Presidente del medesimo consorzio nuove risorse che offriva alle cooperative consulenze gestionali.
Secondo l'accusa, sostenuta dal Pm Lorenzo Boscagli, avrebbero prosciugato fino al midollo la cooperativa, usandola per foraggiare altre cooperative che facevano sempre capo a Dell'Oro, ed accumulando debiti per circa un milione e 600mila euro.
"L'Arca", infatti, venne messa in liquidazione coatta amministrativa (che equivale ad un fallimento con la differenza che non è gestito dal Tribunale ma dal Ministero dello Sviluppo Economico) già con decreto del 13 marzo 2007. Ma è nell'aprile 2010 che il commissario liquidatore (Luca Achiluzzi) dichiara lo stato di insolvenza. L'Arca non ha più possibilità di pagare i propri creditori. Gli accertamenti della Procura portano al rinvio a giudizio.
Secondo le ricostruzioni dibattimentali i tre avrebbero distratto somme di denaro, nell'estate del 2006, attraverso un contratto di affitto di alcune attrezzature a favore di un'altra Cooperativa, l'Aosta Ricerche con sede a Pont Saint Martin. Dell'Oro non ne era il formale amministratore (quel ruolo era ricoperto da una persona con disabilità di Samone), ma lo era di fatto, come ha ammesso lui stesso martedì in aula. "Da Samone alla sede della società – ha premesso, giustificandosi, Dell'Oro – c'erano parecchi chilometri, con tutti i problemi di logistica del caso per poterlo trasportare su. Ecco perché lui firmava i documenti pubblici mentre, per i contratti, ci mettevamo d'accordo nella sostanza, è il più delle volte firmavo io. Senza nemmeno cercare di imitare la sua firma, peraltro".
Nell'ambito di questo contratto, quindi già viziato, le apparecchiature, oltretutto, sarebbero andate in realtà alla E M Start Lab Company, altra cooperativa sempre gestita da Dell'Oro e sempre con sede a Pont Saint Martin. Secondo l'accusa l'affitto di questi beni non fu mai stato pagato all'Arca (benché il contratto prevedesse un canone mensile di 500) né vennero restituiti, se non dopo una causa civile.
Al capo di imputazione s'aggiunge il distacco di cinque lavoratori a favore della EM Start Lab, dal 1° luglio 2006 al dicembre, ma che continuarono ad essere pagati dall'Arca, per circa 35mila euro. Di soli 17mila euro risulta pero' il totale delle fatture emesse e di fatto la Start Lab avrebbe pagato solo circa 8mila, come emerge dalla contabilità.
Sia Bertorelle che Gambro han fatto capire che chi faceva il bello e il cattivo tempo era Dell'Oro mentre Dell'Oro sostiene di aver agito al solo scopo di aiutare i lavoratori. L'iniziativa, di per sé, era del resto nobile: dare a persone disagiate la possibilità di lavorare. "La situazione era critica. Non ci furono escamotage per fare tutto umma a umma. Era tutto trasparente, alla luce del sole – ha commentato Dell'Oro davanti ai giudice Garbellotto, Matropietro e Buffoni –, vedevamo la luce in fondo al tunnel".
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