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12 Gennaio 2015 - 11:07
Bertot Fabrizio
Edoardo Gaetano, Vicesindaco di Rivarolo, ha immortalato in un vignetta satirica, e di implicita attualità (chi, in questi giorni, non ha pronunciato la frase "Jes suis Charlie Hedbo"?), l'approccio bertottiano all'amministrazione della cosa pubblica.
In primo piano la sagoma del consigliere della lista Riparolium (Aldo Raimondo) mentre a ridosso del natale, in sede di commissione consiliare bilancio, punta i piedi e batte i pugni sul tavolo per esigere sia messo a verbale "che l'Amministrazione Bertot non ha lasciato debiti fuori bilancio".
A pochi giorni di distanza, nella calda (per essere inverno) mattinata di giovedì 8 gennaio, l'arrivo della Befana con la sua calza piena di carbone, ardentissimo, una mannaia dal valore di un milione di euro.
A tanto ammonta la cifra che il Comune di Rivarolo dovrà corrispondere per la gestione allegra del Vallesusa, dopo aver perso la causa con la società Locat, relativa al leasing che pendeva sulla gestione della struttura: oltre cinque milioni per le aree espositive e per il "teatro che non c'è", come ironizza Gaetano nei commenti su faccialibro, "ottenuti attraverso una lettera di 'Patronage' del sindaco Bertot mai autorizzata da Giunta e Consiglio, e senza alcun visto di regolarità contabile".
Per i profani è bene chiarire che per leasing si intende un contratto (appartenente alla categoria dei "nuovi contratti") di locazione finanziaria ovvero che, in cambio del pagamento di un canone periodico, permette di avere la disponibilità di un bene, strumentale all'esercizio della propria professione o di attività imprenditoriale, e di poterlo infine riscattare per una cifra pattuita, di norma inferiore al valore di mercato.
Il leasing finanziario è contraddistinto da un rapporto trilaterale poiché intervengono tre soggetti: il fornitore, cioè colui che fornisce il bene (in questo caso la vecchia società proprietaria); l'utilizzatore o locatario (e quindi la società "Rivarolo Futura" che venne messa in piedi dal Comune, socio di maggioranza, e da Asa); il locatore (nel caso di Rivarolo la Locat Leasing, società del gruppo Unicredit), che agisce come come intermediario finanziario, ovvero acquista il bene dal fornitore e lo dà in leasing all'utilizzatore.
Ai tempi di Bertot "Rivarolo Futura" avrebbe dovuto occuparsi dei lavori e della gestione dell’ex cotonificio. Progetto crollato come un castello di carte anche per il fallimento dell'azienda che doveva occuparsi di gestione rifiuti ma diventata ai tempi una sorta di bancomat valevole per ogni altra esigenza dal rifacimento delle piazze all'apertura di distributori di benzina.
Nel 2011 la Locat aveva dunque presentato al Comune un'ingiunzione di pagamento per i debiti della partecipata, ammontati a cinque milioni di euro per i canoni di locazione mai pagati, per l’utilizzo del teatro e del centro expo già pignorato.
Pochi giorni fa il Tribunale di Bologna ha respinto l'opposizione, con una sentenza lunga ventiquattro pagine, ritenendo valida la lettera che Bertot firmo' a titolo di garanzia il 5 ottobre del 2006, fomentando già all'epoca una ruvida discussione in consiglio comunale.
"Sia Bertot a pagare!"
Lo esorta l'Amministrazione Comunale, che in questi giorni sta valutando con i propri legali se si possa configurare il reato di danno erariale. Lo dice il Pd e lo rincara il Movimento 5 Stelle e "Rivarolo Sostenibile".
"Quella letterina del sindaco, che prima 'non c'era' e poi, esibita dalla minoranza in Consiglio Comunale, era diventata una risibile inezia, una insignificante ossessione della minoranza - va all'attacco il Vicesindaco Gaetano attraverso i social network -, sarà una responsabilità che la disciolta maggioranza vorrà accollarsi, dopo averla colpevolmente e trascuratamente sottovalutata nonostante le segnalazioni dei consiglieri che all'epoca fecero strenua opposizione?
Ma se davvero non ci fu dolo, non si preoccupi chi sedeva accanto a Bertot: potrà far fronte al danno arrecato ai cittadini Rivarolesi con una buona assicurazione che certo chi fu tanto disinvolto da assecondare l'ex sindaco avrà a suo tempo contratto".
"Cosa ci dice il Tribunale? - aggiunge in un comunicato il Segretario del circolo PD Rivarolo Simona Randaccio - Ci dice prima di tutto che Bertot probabilmente ha mentito al Consiglio Comunale e ai cittadini quando dichiarò, nel 2010, che non vi era nessuna garanzia a favore di Locat firmata dal Comune e che quella lettera nulla valeva se non come normale posta tra società.
Non è però esente da responsabilità anche chi allora sedeva in giunta e oggi si erge a paladino della legalità dai banchi della minoranza scomodando anche Babbo Natale. il Giudice del Tribunale infatti dice chiaramente che l’allora amministrazione, una volta ricevuta l’ingiunzione di pagamento da parte di Locat, ben avrebbe potuto agire in autotutela annullando la lettera di garanzia ma ha ritenuto di non farlo, facendo così decorrere i termini e rendendola definitiva.
Ecco, se nei prossimi mesi o anni, a Rivarolo non avremo i soldi neppure per cambiare le lampadine dell’illuminazione, sapremo a chi dire grazie: grazie Befana, grazie Bertot, grazie giunta di centrodestra".
Duri commenti anche dai pentastellati. "Alla fine - commenta Alessandro Chiapetto - i nostri timori si sono rivelati reali, e purtroppo abbiamo paura che questo sia solo l'inizio! La gestione scriteriata attuata dall'amministrazione Bertot sta dando i suoi frutti
negativi, e i rivarolesi ne dovranno pagare le conseguenze purtroppo, almeno in prima battuta.
Auspichiamo che quella attuale decida di rendersi parte offesa e di attuare tutte le azioni possibili per rivalersi sugli attori di tale disastro.
Se c'è stato un danno erariale qualcuno ne dovrà rispondere in solido, non è ammissibile che a pagare sia sempre e solo il cittadino.
Il precedente Sindaco si era fatto garante di un prestito da 5 milioni di €? Bene, che adesso si assuma le responsabilità".
Marina Vittone di "Rivarolo Sostenibile" chiede inoltre la convocazione urgente della Commissione Consigliare Bilancio e di "attivare le strutture già normate e previste dal Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale con lo scopo di indagare e fare piena luce sui rapporti che hanno legato, nell’ultimo decennio, il Comune di Rivarolo, l’A.S.A.(fallita) e la Società partecipata dai due enti, Rivarolo Futura (in fase di liquidazione). L’impressione è che si sia scoperchiato un Vaso di Pandora, dal quale non siano ancora usciti tutti i mali del Comune e che questa vicenda sia solo la punta dell’iceberg” .
E oltre al danno anche la beffa!
"Il decreto ingiuntivo è immediatamente esecutivo, per cui entro 30 giorni il comune di Rivarolo deve pagare, senza riavere il teatro. Oltre il danno anche la beffa" fa notare il Sindaco Alberto Rostagno.
"Se non ci fosse stata quella lettera di Bertot, il Comune non avrebbe motivo di preoccupazione. Purtroppo non è così, per una cattiva gestione della cosa pubblica negli anni dell'amministrazione Bertot, Rivarolo si trova oggi in una situazione difficilissima, compromettendo il futuro stesso della città per i prossimi anni. Saranno gli avvocati (con ulteriori costi per la collettività) ad indirizzarci sul da farsi per far correre meno rischi possibili alla città e a suoi cittadini, in questo delicato momento".
"Negli anni dell'amministrazione Bertot – chiosa Rostagno - si sono sprecati gli slogan su Rivarolo più bella e ben amministrata; tutto fumo, oggi scopriamo che l'arrosto è bruciato, bruciando ha distrutto e inquinato l'intera città e il futuro della collettività".
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