Giro di vite contro i furbetti del rifiuto. La scorsa settimana, su iniziativa degli operatori provinciali del gruppo Vigilanza Ittica e Ambientale, sono state scandagliate da cima a fondo molte delle discariche abusive sparse sul territorio settimese. Insieme all'assessore Stassi e a Simona Vogliano, funzionaria dell'Ufficio Ambiente, sono finiti sotto la lente d'ingrandimento tutti gli immondezzai a cielo aperto nostrani, molti dei quali, soltanto l'estate scorsa, erano già stati "bonificati" su iniziativa del Comune. Risorse pubbliche, quindi, destinate alla raccolta e allo smaltimento dell'immondizia (commissionato a Seta), e in alcuni casi anche per recintare alcune delle aree più soggette al rischio scarico. Tutto, però, è risultato inutile e a distanza di qualche mese i problemi sono tornati a riproporsi. Per questo la Vigilanza Ambientale, in sinergia con forze dell'ordine e amministrazione, ha deciso di imprimere una decisa accelerazione alla lotta al fenomeno dell'abusivismo. Come? Semplice, spulciando a fondo in tutte le discariche, raccogliendo documenti, indizi e spunti per risalire ai presunti colpevoli. In alcuni casi si è addirittura già arrivati a sanzionare i professionisti dell'abusivismo, ma la strada verso la soluzione del problema sembra comunque ancora molto lunga. Basta infatti farsi un giro per i vari "immondezzai" per accorgersene. Da strada Cebrosa, a via Brescia, passando per via Moglia e addirittura per le svariate aree a pochi metri di distanza dai centri di smaltimento Seta, ci si imbatte infatti in ogni tipo di schifezza. Arredamenti, pneumatici, calcinacci, vernici, elettrodomestici. Ma non solo. Si possono trovare anche lastre d'amianto, sacchi interi pieni di lana di roccia e carcasse di animali tanto putride e maleodoranti da rendere quasi impossibile respirare. Ognuno dei siti è stato rivoltato come un calzino dal gruppo provinciale di Vigilanza e in molti casi, proprio attraverso un attento esame delle segnalazioni e del materiale raccolto, le forze dell'ordine si sono già attivate per cercare di risalire ai colpevoli. Tutto questo per ribadire che sul tema abusivismo sono davvero svariate le componenti che interagiscono nell’opera di contrasto. Ovvio, non basteranno pochi giorni di intensa attività per risolvere la situazione, ma iniziare a limitare il fenomeno attraverso sanzioni esemplari è senza dubbio un primo passo importante ed efficace. Un deterrente al quale, in futuro, bisognerà gioco forza integrare altre componenti, dalla formazione di nuove generazioni più consapevoli e sensibili ai temi legati a rifiuti e consumi, fino al monitoraggio del territorio attraverso sistemi di videosorveglianza.
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