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29 Dicembre 2014 - 11:35
Un Consiglio Comunale storico. Non sono mancati gli effetti speciali, lunedì sera, nell'ennesima puntata della telenovela Guelpa, a spezzare la routine delle solite sedute sonnacchiose.
Elisabetta Ballurio ha riservato la débàcle sul finale, pazientando lungo le tre ore di discussione che ha infuocato gli animi.
Un po' anche in risposta al modo presuntuoso con cui sia il Presidente della Fondazione Daniele Jalla, che il Sindaco Carlo Della Pepa, hanno tentato di zittirla, in due distinte lettere (di cui ha fornito ufficiale lettura al Consiglio nell'introdurre le mozioni), conseguenti alla richiesta di fornire tutti i bilanci dettagliati della partecipata e addirittura i casellari giudiziari del consiglio di amministrazione.
Jalla s'è detto "stupito" ("la Fondazione è tenuta ad inviare al comune preventivi e consuntivi, come fatto il 21 maggio 2014 anche per il consuntivo 2013") ed anche "spiacente" ("da Presidente di una Fondazione privata non posso fornirle i casellari giudiziari... Puo' accedervi invece la pubblica amministrazione)". "Si poteva convocare la Fondazione per evitare polemiche prive di reale fondamento - ha incalzato inoltre nella lettera -. Rendere pubblici i verbali pregiudicherebbe la libertà e serenità di operare. Ho valutato a come darne pubblicità (es tramite il sito internet) e ne parleremo nel cda convocato per il 12 gennaio. Non rispondo alla sua ingiunzione di inviarle un parere legale in caso di mio diniego, ritenendola inopportuna nell'ottica di un rapporto di collaborazione".
Più beffardo Della Pepa: "sulle presunte lacune informative da parte mia, ribadisco che il precedente di Morezzi mi era noto ed è stato verificato, con il Comune, se fosse un elemento ostativo alla candidatura: no. Occorre evitare ingannevoli semplificazioni. Ciascun consigliere puo' accedere ai dati sensibili, compresi i dati giudiziari, mantenendo il segreto d'ufficio. Noi applichiamo il Regolamento Anci. Non sussiste da parte mia un obbligo di informazione avendo ottemperato alle normative vigenti. Quello che Gilardini chiama diritto di informazione non esiste, è un'opportunità".
LE REAZIONI DELLA MAGGIORANZA
Stranita sull'inizio la Ballurio: "per quanto le mia richieste possano sembrare bizzarre sto applicando il Regolamento Comunale..."
Mentre il capogruppo Pd Fabrizio Dulla ha cercato di tenersi dapprima equidistante, di usare un po' il bastone, un po' la carota: "il comportamento del Sindaco non è sindacabile" ha usato il gioco di parole.
Sono seguiti, dai banchi della maggioranza, gli interventi animosi di Duccio Sassano, che da Presidente della Commissione Garanzia e Controllo (a cui i gruppi consiliari aveva manifestato le stesse perplessità di cui s'è fatta portavoce la Ballurio), s'è sentito un po' tirare per la giacchetta ("ho la sensazione d'essere stato preso per i capelli anche se non ce li ho") ed ha accusato le minoranze di strumentalizzare, e, soprattutto del lanciatore libero Maurizio Perinetti.
"Il dibattito – ha inforcato quest'ultimo – nasce da una strumentalizzazione politica e Tognoli fa bene a mettere il dito nella piaga. Stiamo diventando non una città piccola ma una piccola città. Era abituato a ben altri dibattiti..."
"Inizialmente - ha commentato poi Ballurio sul finale - credevo di accodarmi ad un voto condiviso (l'astensione). Ho sentito Perinetti annunciare voto contrario, le illazioni di Sassano. Allora ho pensato di esprimere un voto di coscienza, secondo i principi che credo ispirino il mio partito. Che su Morezzi pendesse una condanna prima non lo sapevo. Ma le persone che mi incontrano per Ivrea mi chiedono 'e ora che lo sai, che fai?'. Avendo avuto cura di stralciare le parti potenzialmente lesive nei confronti di altre persone, mi sento di votare a favore".
Ballurio ha infatti richiesto al capogruppo del Movimento 5 Stelle Pierre Blasotta, il quale ha acconsentito subito, di levare le premesse relative al paragone con il caso Salvetti (ovvero la violazione della Carta di Pisa sulla trasparenza ed etica amministrativa, contestata nel 2013 dai grillini, alla nomina come Assessore di Laura Salvetti, figlia di quell'Adolfo che già sedeva nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Guelpa , dal quale è stato pertanto rimosso) e con il caso "farmacopoli" ("il Sindaco - premetteva la bozza di testo iniziale - non è stato immune, anche in passato, da altre disattenzioni in materia di moralità e trasparenza").
Contestata, la Ballurio, da Perinetti: "ho consultato il codice etico del Pd - l'ha contraddetta, sfacciato, il suo predecessore - e non sono contemplati casi analoghi alla vicenda Morezzi".
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