“Sindaco, assessori, oggi cercate di salvare il Gobetti?”. “No, adesso non possiamo”. “Ma assessore, guardi che si rischia che chiuda per davvero!”. “Ma figurati, ci stiamo lavorando, ti promettiamo che lo salviamo, ok? Ora torna di là a giocare”. “Ma assessore, lei aveva detto che entro settembre...” “Ora basta! Abbiamo cose più urgenti a cui pensare. Torna di là”. Alla luce degli ultimi fatti, ci immaginiamo che questa sia più o meno (non prendeteci troppo sul serio) la considerazione che l'amministrazione ha del cinema. Parole forti, forse. Ma ce lo immaginiamo perché alcuni fatti recenti non ci lasciano altra possibilità. Prendiamo il caso dei bagni all'interno del cinema: erano rotti, dovevano essere riparati durante la chiusura estiva. Alla riapertura, erano ancora rotti. L'abbiamo segnalato sul nostro giornale, e improvvisamente (esattamente un giorno dopo l'uscita in edicola), magia! I bagni sono stati aggiustati. Questo perché l'intervento in sé era una robetta da nulla, due tubi da cambiare e via, bastava un'ora, forse due, di lavoro. Il problema è che nessuno se n'era preoccupato. O meglio: l'assessore pensava se ne fosse occupato l'ufficio preposto, il quale pensava che la ditta di riparazioni fosse intervenuta, e così via. Tutti pensavano, nessuno si è preso la briga di controllare. Imbarazzante. Veniamo poi ai 30mila euro che (questo è di dominio pubblico) nel 2012 erano stati stanziati per il cinema. Nessuno, ma proprio nessuno, sa dove siano finiti. Oppure qualcuno lo sa, ma non vuole dirlo. Dall'ingresso del Gobetti non sono entrati, né sotto forma di lavori di manutenzione, né di acquisto di nuove apparecchiature. Dal Comune non arriva mezza risposta che sia mezza. Silenzio, al massimo qualche mezza parola detta sottovoce. Che, di solito, ha il sapore di una forzata rassicurazione. Per non parlare, ma qui si tratta di voci di corridoio (speriamo siano solo tali), del fatto che pare che gli uffici comunali non fossero nemmeno a conoscenza della data di riapertura del cinema dopo la pausa estiva. Proprio come se il Gobetti non ci fosse già più, come se nessuno dovesse starci dietro, curarsene, preoccuparsene. Come se la serranda fosse già abbassata. Eventualità, questa, che si fa sempre più vicina. Quest'ultimo weekend il cinema è rimasto chiuso, e volete sapere il motivo? Il gestore non è riuscito a trovare nessuna “prima visione” su pellicola. Oramai (e sarà sempre più così) il digitale la fa da padrone, ma per il digitale il Gobetti non è predisposto. Il mondo va avanti, il Gobetti resta fermo. La conclusione di questa storia pare scontata...
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