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18 Dicembre 2014 - 10:55
Che cosa resterà della Fondazione Alfredo D'andrade? E chi lo sa! Sono rimasti soltanto i locali vuoti, in via Giuseppe Quilico, dove fino a poco tempo fa aveva sede il museo ed il centro studi. Mentre la società è ormai in liquidazione, da quando la nuova amministrazione comunale ha deciso di chiudere i rubinetti dei contributi, lasciandola a secco. Nello stesso tempo, all'inizio dell'autunno, sono arrivate le dimissioni del Sindaco Alessandro Perenchio dal ruolo di Presidente. La minoranza ha chiesto lumi sul futuro nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale visto che, se da un lato s'è ottemperato alla nuova normativa che impone il blocco dei finanziamenti alle partecipate, dall'altra si sta gettando alle ortiche una storia decennale ed un grosso patrimonio.
Il gruppo "Insieme per Pavone" ha domandato come saranno gestiti i rapporti con la Fondazione in via di liquidazione, e come verrà gestito, soprattutto, il patrimonio documentale ed ai reperti ospitati nei locali del Museo. Ha chiesto inoltre se l'Amministrazione Comunale intenda resettare l'esperienza oppure se intenda proseguire nel percorso intrapreso, anche attraverso iniziative in materia di architetture e cultura medievale, che ormai connotano Pavone Canavese nel contesto regionale ed extra regionale.
"Io credo – ha risposto molto genericamente Perenchio - che non sia nato nel modo migliore il concetto di valorizzazione del Museo D'Andrade. Credo che sia patrimonio del comune. La soluzione mi piacerebbe trovarla, magari con le associazioni. Per esempio per il prossimo anno, in cui ricadrà il centenario dalla morta di D'Andrade. Mi piacerebbe esaltare non tanto il museo ma la figura. Appena avremo dati certi ne parleremo pubblicamente, senza patemi d'animo e senza nascondere nulla".
Di fronte ad una risposta tanto scialba il Capogruppo di Minoranza, Giuseppe Andriolo, si è infine dichiarato "non soddisfatto".
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