Cerca

QUASSOLO. Aggressione in Consiglio Comunale. A processo Giovanni Verrini

QUASSOLO. Aggressione in Consiglio Comunale. A processo Giovanni Verrini

GIi ex consiglieri di minoranza Massimo Stevanella e Giovanni Andrina

E' cominciato lunedì scorso, presso il Tribunale di Ivrea, il processo per l'aggressione avvenuta in Consiglio Comunale a Quassolo nel maggio 2012. Giovanni Verrini, papà del consigliere comunale Alessandra, è accusato del reato di "violenza privata" nei confronti dell'ex capogruppo di minoranza Massimo Stevanella.

Quella sera si prospettava una seduta infuocata ma nessuno poteva immaginare che si sarebbe arrivati alle botte. All'ordine del giorno c'era la richiesta di dimissioni del vicesindaco Agostino Blanc ma, soprattutto, era attesa una discussione su un presunto abuso edilizio, per la trasformazione di un'autorimessa in garage da parte dei familiari della Verrini, per cui, in seguito ad un esposto, il sindaco Elena Parisio aveva dovuto trasmettere tutta la documentazione in Procura. Un sospetto che, secondo Stevanella, spiegava del resto il passaggio della Verrini dal suo gruppo, con cui si era presentata alle elezioni del 2009, alla maggioranza. Il sindaco era in procinto di leggere una dichiarazione di solidarietà nei confronti della consigliera e della sua famiglia quando era stata interrotta dalla minoranza con la richiesta di sospensdere l'intervento in quanto non inserito tra i punti. Giovanni Verrini, seduto tra il pubblico, s'era allora alzato, assalendo Stevanella. Quest'ultimo aveva fatto in tempo ad uscire dalla sala, evitando il peggio.

Non sono mai arrivate dichiarazioni di solidarietà da parte della maggioranza. Stevanella, invece, tempo dopo, nel 2013, insieme ai colleghi Andrina e Quercia, aveva presentato una mozione per"condannare fermamente qualsiasi atto di violenza fisica o verbale, che, se non soffocata sul nascere, può portare a tali estreme conseguenze", legandosi ad un fatto di cronaca, la morte di Alberto Musy, ex Consigliere comunale di Torino, dopo 19 mesi di coma, vittima di un agguato nel cortile della propria abitazione il 21 marzo 2012.

Verrini, difeso dall'avvocato Nicola Bruno, sostituito in udienza dall'avvocato Fabrizio Laudi, ha proposto a Stevanella u risarcimento danni. "Il nostro obiettivo è tacitare la parte civile" ha evidenziato il legale di fronte al giudice Ombretta Vanini, chiedendo per questa ragione un rinvio, fermo restando che si tratta di un reato, all'articolo 610 del codice penale, procedibile d'ufficio. La causa riprenderà il 19 gennaio.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori