AGGIORNAMENTI
Cerca
19 Novembre 2014 - 17:43
Si chiama Arduino ed è un piccolo computer delle dimensioni di una carta di credito che, utilizzando una serie di componenti elettronici di vario tipo, può essere programmato per diventare il cervello di oggetti innovativi di uso quotidiano. Emblema di un uso creativo, anzi costruttivo, della tecnologia, al punto che dal prossimo anno rappresenterà Ivrea al MoMa, il museo d’arte contemporanea più importante del mondo, a New York, dove l'Olivetti è già di casa.
L'idea proviene da Massimo Banzi, definito dall'Economist "uno dei fautori della terza rivoluzione industriale". La sua storia parte proprio da qui, da Ivrea e da una passione che apparentemente hanno tutti i ragazzini. Montare e rimontare, quello che si trova per casa. Banzi, diventato grande, inventa Arduino, battezzandolo con il nome di uno storico bar della città. Una creazione rivoluzionaria, che sta stupendo il mondo e di cui si è accorto persino il Presidente degli Stati Uniti Obama che lo ha ricevuto un paio di mesi fa alla Casa Bianca. L'ingegnoso autore ne ha parlato anche di recente, ospite alla trasmissione di Raiuno "Che Tempo che Fa", condotta da Fabio Fazio,
"Siamo nel mezzo di una rivoluzione digitale – ha raccontato Banzi al pubblico di Rai Uno -. Il mondo è sempre più fatto di tecnologie digitali ed elettroniche, di inetrnet, tanto che un oggetto quotidiano, come un tostapane, è connesso ad internet, che per esempio avverte quando ha finito di tostare. Far parte di questo mondo non vuol dire andare in un negozio e avercelo ma vuol dire essere in grado di progettare, di costruire, al punto che se non ci paice uno Smartphone possiamo costruirci un cellulare di legno, fatto con questa scheda, Arduino, come quello realizzato dal mio amico Davide in una classe dove insegnano a fabbricarsi da soli oggetti di elettronica di consumo".
Tutto è cominciato con giocattolo regalato ad otto anni. Ad un certo punto ha costruito una radio e poi un amplificatore che gli permetteva di sentire quel che faceva la famiglia dall'altra parte della stanza.
"Ho capito – ha raccontato Banzi a Fazio - che si poteva imparare molto sulla tecnologia senza sapere nemmeno tutta la teoria. Questo mi è stato utile anni dopo, quando ho trovato la scuola di design interattivo ad Ivrea, in un edificio ex Olivetti, e sono diventato professore per insegnare ai ragazzi come fare a sviluppare i prodotti del futuro. Obiettivo era, in un mese, far capire come progettare cose che funzionano senza diventare ingegneri elettronici. Steve Jobs, un po' di anni fa, ha detto che il computer è un po' come una bicicletta per la mente e diventa uno strumento creativo, come può essere un pennello o uno strumento musicale".
Così, con gruppo di amici a Ivrea, Banzi ha realizzato la scheda Arduino, cotruendo anche un metodo di insegnamento faidate, il software per programmarlo. Dal progetto della parte elettronica al programma, è tutto scaricabile da internet, gratuitamente, chiunque lo può fabbricare.
Ma cosa si può fare con Arduino? Banzi ha presentato una pianta "collegata a twitter", per chi non ha il pollice verde. Così, per esempio, se ti dimentichi di darle l'acqua, lei ti rimprovera e ti ringrazia quando gliel'hai data. Un amante degli animali s'è inventato persino una mangiatoia alternativa per i suoi due gatti, di cui una malato e a cui occorreva dare i farmaci mettendoli nelle crocchette, cercando di evitrare, però, che le mangiasse anche l'altro. Con un un cd rom, cartone, un po' di scocth e Arduino ha costruito un sistema per aprire le due parti della scatola in base al cibo da dare all'uno o all'altro. Arduino silenzia il televisore se compare una celebrità che magari ti è antipatica, basta scrivere il nome nel software. Ma è progettato anche per utilizzi più seri, per esempio la stampa 3D che nelle aziende è utilizzata da molti anni. Un gruppo di sicenzati americani ha addirittura costruito un piccolo satellite, mandato nello spazio che contiene un computer di bordo fatto con Arduino.
Da questo mondo si è creata la comunità dei Maker, che Obama ha radunato alla Casa Bianca, definendoli il futuro degli Stati Uniti ed istituendo il 18 giugno la Giornata Nazionale dei Maker. Insieme all'amico Riccardo Luna, Banzi ha voluto portare in Italia la novità del Maker Faire a Roma, una fiera che quest'anno si è tenuta dal 3 al 5 ottobre.
"Dobbiamo pensare, come Italiani – sottolinea Banzi, in uno spirito che ricorda tanto la nostra filosofia Olivetti -, che se noi insegniamo ai bambini a costruire con l'elettronica, a questo punto noi possiamo partecipare alla progettazione del futuro".Video: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-493267b9-c6de-427b-97dc-eb244b5d23a5.html
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.