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05 Novembre 2014 - 10:45
Ivrea
Se la Fondazione Guelpa "deve" intervenire per salvare dal tracollo il liceo Musicale di Ivrea, un'associazione culturale che non è niente più, niente meno, che un'attività privata, non si capisce allora perchè la stessa misura, lo stesso metro, non siano utilizzabili per altre realtà del territorio, per i cittadini. E' su questo punto che è focalizzata l'attenzione di altre associazioni culturali cittadine, in una lettera arrivata nei giorni scorsi al nostro giornale. Music Studio, Centro Danza Arabesque, Spazio Baobab, Associazione Music Studio prendono posizione contro l'idea, avallata da alcuni politici locali (ma che sta già dividendo la maggioranza piddiana di Ivrea), di intercedere, con fondi pubblici, per acquisire l'immobile di San Lorenzo da cui il Liceo Musicale è stato recentemente sfrattato dalla proprietà Prelios, subentrata alla ex Olivetti. La bufera si sta alzando, intorno a questa vicenda da quando, l'altra settimana, il direttore Gianni Monte ha lanciato l'allarme, accusando la mancanza di indulgenza da parte della società e chiedendo un salvataggio dal valore di centinaia di migliaia di euro.
Le altre Associazioni hanno avviato una raccolta firme a cui stanno già aderendo moltissime famiglie. Non capiscono perchè si debba allungare la mano ad un'attività privata che già da trent'anni usufruisce di spazi a canoni d'affitto irrisori. Non si sta parlando di salvare il Louvre o il Teatro di Roma. Basta pensare, come scrive in una lettera inviata ai giornali l'architetto Daniele Boltri, che la riqualificazione della sede della scuola di musica, gestita del maestro Monte, venne effettuata nel gennaio 2001 a totale cura e spese della Olivetti Multiservices SpA, allora proprietaria dei locali prima della loro cessione alla Pirelli (e successivo conferimento a vari Fondi Immobiliari), con una spesa di oltre 180 milioni di vecchie lire per il riallestimento delle “fatiscenti” aree ex-industriali Olivetti di San Lorenzo a sede delle nuove attività imprenditoriali che qui erano previste. Un’opera che interessò il totale rifacimento delle finiture interne e degli impianti, fino al completo allestimento delle aule, dei locali di accoglienza e dei servizi, pronti all’uso della scuola privata.
A questo primo importante investimento seguì, alcuni anni più tardi, un secondo intervento, questa volta a spese della scuola, per la sola riqualificazione dei locali del piano terreno, da destinare ad auditorium, e per la copertura del cortile interno. "Intervento – sottolinea Boltri - che farei rientrare nella normale attività di sviluppo che un imprenditore può decidere di effettuare per migliorare le sue attività, nell’ambito del suo ordinario “rischio d’impresa”, sui locali da lui condotti in affitto (affitto peraltro fin dall’inizio convenzionato da Olivetti Multiservices SpA a canoni non particolarmente gravosi, nonostante il rilevante investimento iniziale a fondo perduto da parte della proprietaria dei locali). Nessuna “bacchetta magica” dunque, bensì una favorevole condizione di mercato iniziale, riservata a pochi, che avrebbe dovuto essere elemento di favore e di spinta per l’attività intrapresa".
LA LETTERA Leggiamo in questi giorni della vicenda dello sfratto ai “danni” del Liceo Musicale, è forse dopo anni di silenzio a molte delle Associazioni d’Ivrea è montata una rabbia un senso di frustrazione da tempo controllato che oggi non riesce più a tacere.
A leggere sembra un problema economico, di liquidi, di fondi per acquistare la struttura, di contratti…
A leggere sembra che si debba salvare questa eccellenza Canavesana
A leggere sembra che sia il Comune o addirittura la fondazione Guelpa a dover intervenire.
La domanda che ci poniamo, ma c’è la poniamo da tanti anni è: perché ?
Questa è una questione, etica, morale, politica, sanno i nostri amministratori che stiamo parlando di un’Associazione ? Di un privato ?
Non di un Conservatorio? Lo sanno? Perché il dubbio che abbiamo è che non lo sappiano, i politici del Canavese, da come rispondono quando sono interrogati sulla questione.
Eppure basterebbe aver studiato, leggere ogni tanto, andare su Google.
È un Associazione, né più né meno come altre che ci sono sul territorio.
Perché viene aiutata da anni in questo modo? Perché gli si dovrebbe comprare un immobile ?
Perché per anni si è lasciato credere che fosse un “Conservatorio” ?
Sono domande ingenue forse, oppure nascondono un problema più grande; etico appunto.
Erogare denaro pubblico, o anche solo aiutare con denaro pubblico, un privato che sta facendo impresa non è forse una cosa grave e non solo in generale ma soprattutto oggi in questa crisi devastante che attraversa il paese, in un momento storico in cui la gente non ha lavoro, che si suicida per debiti.
In un territorio come il nostro che ha perso l’Olivetti ma che sembra ancora oggi non volerlo accettare.
In questo momento si danno aiuti ad un privato che li prende, da oltre 30 anni, tra il silenzio di tutti.
Perché lo si “scambia” per un Conservatorio, perché non si capisce che in questo modo si offendono tute le altre associazioni, che fanno lo stesso mestiere, ma che MAI si sono sognate di chiedere denaro per farsi acquistare una sede o pagarne le spese.
Perché un cittadino dovrebbe accettare simili percorsi politici? Perché di questo si tratta, in fondo, no ?
Quanti commercianti, cittadini, professionisti, avrebbero bisogno di un aiuto simile allora, per rifarsi la facciata, per pagarsi il mutuo, per acquistare attrezzature di lavoro, ma non pensano che sia la Guelpa a dover erogare prestiti.
O ci sbagliamo, ed ora è così ?
Non è forse venuto, come sembrano spiegarci a Roma, il momento del merito, dei curricula, dei fatti?
Di vedere le carte, di capire cosa uno ha dato e può dare realmente a questo territorio ?
Non è forse venuto il momento dell’onestà e di camminare con la schiena diritta ?
Prima che sia troppo tardi per tutti noi.
Questa lettera sottoscritta dalle Associazioni impegnate da oltre venti anni nella didattica sul territorio vuole essere spunto di riflessione e presa di coscienza.
Ogni associazione raccoglierà firme tra i propri iscritti ma anche tra cittadini e figure della cultura locali e non.
Potrebbe essere allestito uno spettacolo collettivamente, proprio per denunciare questa triste situazione e dare un segno di sinergia e unità tra chi crede che l’arte,l’insegnamento debba essere da sempre un valore di riferimento per chi vi si avvicina, visto che nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzi.
Ed è nostro dovere cercare di non deluderli.
Accademia di Danza e Spettacolo
Centro Danza Arabesque
Spazio Baobab
Associazione Music Studio
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