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05 Novembre 2014 - 16:11
"Dovevamo gestire un Palazzetto e invece siam finiti col pagare per lavorare. Chi è, allora, che non si è comportato con trasparenza?". L'Associazione "Il Tricolore nel Mondo Onlus" replica alle accuse di non aver rispettato il contratto lanciate dal Sindaco di Ozegna Enzo Francone, ormai intenzionato a far causa per recuperare gli affitti mai pagati per quasi 30mila euro (affitti da giugno a dicembre 2013 incassati direttamente dal comune dal Lorita).
La situazione è complessa e bisogna partire dall'inizio per capire come mai il rapporto di sia incrinato e la versione del Tricolore.
Nel 2013 "Il Tricolore nel mondo", associazione nata nel 2011 a San Carlo, vince la gara d'appalto per la gestione del Palazzetto dello Sport, per sei anni, fino al 2018, al canone annuo di 13mila euro.
Il direttivo inizia l'attività pieno di idee: vorrebbe con aprire una scuola calcio (in collaborazione con una società di calcio serie A) dividendo il campo di con il Valle Sacra, promuovere manifestazioni sportive e benefiche, gare mono marcia, raduni di fuoristrada e vespe, serate per i giovani, rivitalizzare la Festa della Birra, servizio di trasporto anziani. Di tutto questo si realizza poco o nulla, se non una mostra di disegni coinvolgendo i bimbi delle elementari in occasione della Tappa del Giro d'Italia del 21 maggio, il servizio di assistenza mensa, un raduno di fuoristrada con la partecipazione di circa 100 equipaggi ed una serata di discoteca, per la quale, però, il Tricolore deve pagare, paradossalmente, l'affitto al Comune.
"Il calendario è stato cancellato perché non c'era alcuna disponibilità da parte del Comune - evidenziano il Presidente del Tricolore Flavio Formento Volver ed il segretario Luigi Querio -. Di fatto ci siamo ritrovati a svolgere le pulizie dell'area e a gestire un bar, per cui abbiamo optato per l'affitto del ramo d'azienda alla società Lorita di Rita Rollo, a cui il Comune ha cominciato a fatturare dal giugno 2013. Peccato che il bando di gara recitasse: gestione impianto sportivo Palazzetto dello Sport. Si pagava per lavorare".
Il Tricolore nel Mondo si ritrova tra l'incudine e il martello. "Scindere il contratto significava pagare delle penali – ricordano Formento e Querio – per cui abbiamo deciso, in accordo con Sindaco e Segretario Comunale, di risolvere la situazione in via bonaria, cedendo tutta la gestione al Lorita ed uscendo di scena".
Il Sindaco appoggia il cambio di gestione che, però, diventa un'odissea. All'accordo, abbozzato fin dal mese di gennaio, si arriva soltanto il 1° marzo 2013. Il Lorita versa una parte degli affitti pregressi, impegnandosi al saldo entro il 7 aprile, che alla fine, però, non versa, ed anzi l'estate scorsa abbassa le serrande senza alcun preavviso e manda le chiavi del bar per posta raccomandata in Municipio. Il contratto per la cessione rimane in bilico.
"Nel giugno 2013 – raccontano Formento e Querio – abbiamo sottoscritto una scrittura privata con il Lorita che, tra l'altro, secondo l'articolo 9, solleva il Tricolore da ogni responsabilità civile o penale. Non siamo riusciti, però, a firmare tutte le carte necessarie con il Comune. Nonostante la nostra disponibilità e la collaborazione garantita da Francone, la documentazione non era mai pronta. Ci siamo persino recati a Nole, dove il Segretario Comunale Luca Bertino era stato appena eletto Sindaco, senza risultato".
E sulla mancanza di questa documentazione poggia proprio la decisione del Sindaco e del Segretario di entrare in causa. "Noi riteniamo di esserci comportati i modo corretto e trasparente – sottolinea Formento -. Forse abbiamo peccato di ingenuità ma ci saremmo aspettati altrettanta trasparenza da parte del Comune. Abbiamo sempre agito in buona fede. Se il Comune vuole entrare in causa con noi ci riveleremo sul Lorita, come da scrittura privata. Tra l'altro siamo venuti a conoscenza della chiusura del bar dalle pagine del Vs. Giornale, l'amministrazione comunale non ci ha comunicato nulla, se non il giorno per fare il sopralluogo nei locali per la verifica se tutto era in ordine, peraltro senza domandare al Tricolore se aveva intenzione di continuare la gestione dando per scontato che la recissione del contratto fosse cosa certa".
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