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22 Ottobre 2014 - 22:28
ivrea palazzo municipale
Chissà perchè quando a pagare è l'ente pubblico, si paga sempre di più... Come nel servizio andato in onda l'altra sera nel programma "Le Iene", che mostrava lo squilibrio pazzesco tra l'acquisto di un plantare a carico di un privato (69 euro) o a carico del sistema danitario pubblico (139 euro).
Nel caso di Ivrea sotto la lente d'ingradimento ci sono le spese pazze per il riscaldamento del Movicentro. Basta pensare che per il mese di settembre 2013 il Comune ha corrisposto al fornitore (l'AEG di Ivrea) 135,85 euro/MWh, contro i 96,24 euro di un ipotetico condominio X o i 95 euro di un condominio Y, secondo alcune bollette di utenti della città, prese a paragone dai consiglieri comunali di minoranza Francesco Comotto (lista civica Viviamo Ivrea), Alberto Tognoli (Lista Civica dei Cittadini –Mpp) e Pierre Blasotta (Movimento 5 Stelle).
Altrettanto lampanti i paragoni tra le bollette dei mesi di marzo 2013 (141,82 euro per il Comune di Ivrea contro i 101,05 e 96,22 euro di semplici cittadini) o, andando ancora a ritroso, del dicembre 2012 (137,59 euro contro 99,94 e 95,22 euro).
Il Comune di Ivrea, insomma, ha passato almeno due anni a spendere e spandere per riscaldare il Movicentro, accettando un prezzo fuori mercato, senza accorgersi di nulla o, comunque, senza batter ciglio con l'Azienda del Gas eporediese. C'è voluto un po' di tempo, ed un'interpellanza presentata dalle opposizione, e, finalmente, nell'ultimo Consiglio Comunale, è emerso che per il 2014 è stato finalmente rinegoziato il costo.
Soddisfatto, più o meno, Comotto: "la cosa mi fa piacere ma la comunità ci ha rimesso dei bei soldoni visto che negli anni precedenti si pagava il 40 per cento in più del prezzo di mercato e sarebbe bello capire a quanto ammonta questa cifra..."
"Il livello della tassazione locale – ricordano Comotto, Tognoli e Blasotta nell'interpellanza - è prossimo ai massimi livelli applicabili e sopportabili. Per far quadrare il bilancio, anziché operare solo sulle entrate e sui tagli dei servizi, sarebbe opportuno gestire la cosa pubblica con parsimonia cercando di spendere in maniera oculata le già scarse risorse disponibili".
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