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Cuorgnè

Bagno pubblico chiuso con il lucchetto in Canavese: "Non è conveniente tenerlo aperto!"

Fa discutere la scelta dell'amministrazione comunale

Cuorgnè

Il lucchetto che chiude i servizi igienici

Ad attirare l’attenzione su quella struttura è stato un post pubblicato su Facebook dal consigliere di minoranza Davide Pieruccini. Due foto che ritraggono il bagno pubblico di Cuorgnè con la porta ermeticamente serrata ed una didascalia: “Quando non si hanno soluzioni, basta mettere un lucchetto ed il problema è risolto”.

Qualcuno si è incuriosito ed ha chiesto di quale gabinetto si trattasse: è quello collocato pochi anni fa dall’amministrazione Pezzetto in Corso Dante, accanto al Giardino Pubblico “Esperanto” e che la giunta Cresto ha deciso di chiudere  data la sproporzione fra i costi di gestione e i ricavi.  

Se n’era parlato a lungo durante una seduta di consiglio perché ovviamente le mancate uscite ed entrate andavano iscritte a bilancio.

Il bagno era stato installato in occasione del passaggio in città del campionato Italiano di paraciclismo nel giugno 2017 ed era adatto anche alle persone con disabilità.

La pulizia veniva effettuata automaticamente ad ogni utilizzo con l’igienizzazione non solo del WC ma anche della pavimentazione in gomma.

Il post del consigliere comunale Davide Pieruccini

Vi si poteva accedere giorno e notte inserendo una moneta da 50 centesimi ed eventuali guasti venivano segnalati anch’essi in  modo automatico. Per la sua installazione erano stati stanziati 21.000 euro +IVA ed altri  3.500 euro erano necessari per la gestione.

In teoria avrebbe potuto essere utile così vicino ai giardinetti, al parco giochi ed alla piazza del mercato. Nei fatti non se ne serviva quasi nessuno.

Pieruccini ed il sindaco Giovanna Cresto, sentiti in proposito, esprimono giudizi assai differenti.

I servizi igienici di corso Dante a Cuorgnè

Il capogruppo di <Cuorgnè C’è> precisa:  “Non intendevo aprire chissà quale polemica. Sono passato in quella zona ed ho notato che il lucchetto collocato qualche mese fa era sempre lì: mi ha colpito e l’ho fotografato. Certo le spese di gestione erano enormi rispetto ai ricavi ma è una cosa che capita con i servizi utili alla collettività: si tratta di scegliere come si vogliono investire i fondi pubblici. Se la pulizia effettuata in quel modo costava troppo si sarebbero potute cercare soluzioni alternative, ad esempio accordandosi con qualche associazione di volontariato. Il mio è un <pensiero ad alta voce>, nulla di più”.

Il parere della prima cittadina è opposto: “Di quel gabinetto si è discusso a non finire ma non potevamo continuare a spendere cifre insensate per un servizio pressoché inutilizzato. Installare quella struttura è stato un errore fin dall’inizio: ha comportato una spesa iniziale altissima, aveva costi di gestione insostenibili e purtroppo non possiamo nemmeno farla rimuovere perché dovremmo sborsare altri 20.000 euro. Una follia! Saremo costretti a tenercela, inventandoci un modo per mitigarne visivamente la presenza”.

Rispetto alla necessità di un servizio igienico accessibile a tutti precisa: “Quello al pianterreno del palazzo municipale, che in passato restava aperto solo il giovedì mattina per il mercato, ora è utilizzabile dalle 7,30 alle 19,30 dei giorni feriali e, se ci sono fiere o manifestazioni,  anche il sabato e la domenica. E’ gratuito, comodo da raggiungere e sempre molto pulito tanto che gli utenti si complimentano per come viene tenuto. Va da sé che le spese di manutenzione sono di ben altro tenere rispetto a quello di Corso Dante”. 

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