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Cuorgnè

Alla scoperta della Biblioteca Sociale, un luogo democratico e aperto a tutti

Maria Chiara Santoro ha illustrato il progetto P.A.S.S.I Montani e la rete delle Portinerie di Comunità

Alla ricerca di tipi da biblioteca

La docente Elisabetta De Marco, mercoledì 21 febbraio nel ciclo delle Conferenze UNITRE’ di Cuorgnè presso ex chiesa della SS. Trinità –Via Milite Ignoto ha parlato della Biblioteca sociale: un luogo democratico e accogliente che opera facilitando la creazione di conoscenza, la riduzione dei devides e promuovendo il senso di comunità.

Le biblioteche oggi sono creatrici di Comunità, raggiungono in modo proattivo nuovi luoghi pubblici e utilizzano un ascolto efficace per sostenere la progettazione di servizi che soddisfino le esigenze locali e contribuiscono a migliorare la qualità della vita.

Il pubblico ha fiducia nella propria biblioteca e, in cambio, la biblioteca pubblica ambisce a mantenere informata e consapevole la propria Comunità in modo dinamico. I servizi della biblioteca sono erogati in base alle pari opportunità di accesso per tutti, indipendente dall’età, dall’etnia, del genere, dalla religione, dalla nazionalità, dalla lingua, dallo status sociale e da qualsiasi altra caratteristica.

Per questo è stata approvata dalle nazioni Unite il 1° gennaio 2016 l’agenda 2030, per porre fine alla povertà, proteggere il Pianeta e assicurare prosperità a tutti entro il 2030. Si caratterizza per un approccio multidimensionale che inquadra lo sviluppo sostenibile come un processo da costruire su tre dimensioni: economica, sociale e ambientale. L’agenda è divisa in 17 Obbiettivi (Susteinable Development Goals) universali indivisibili ed interconnessi, declinati in 169 targets e accompagnati da 240 indicatori di misurazione.

Per le biblioteche l’obiettivo più frequentemente associato è il n. 4, istruzione di qualità, che si declina nei termini dell’alfabetizzazione universale, educazione ambientale e sostenibile, accesso alle risorse documentarie, sviluppo di competenze e abilità. Oggi le Biblioteche possono concorrere alla realizzazione anche di altri obbiettivi dando accesso alle fonti che riguardano altri temi: salute, benessere, lotta al cambiamento climatico e consumi responsabili.

La biblioteca con il prestito e la consultazione dei volumi, sensibilizzando su temi quali la violenza di genere e i diritti delle donne. Poi  con le iniziative legate alle giornate a tema, dando accesso e assistenza nell’utilizzo di nuove tecnologie, e per le opportunità formative: lavoro dignitoso e crescita economica. La Biblioteca dando accesso alla rete internet e supporto nell’utilizzo delle piattaforme, promuove la libertà d’accesso inclusiva per ridurre le diseguaglianze.

Le Biblioteche oggi possono dare il loro contributo alla costruzione di Comunità inclusive, per città e Comunità sostenibili. Le Biblioteche grazie alla loro natura inclusiva e democratica promuovono pace, giustizia, istituzioni solide, perché la Biblioteca aperta è davvero di tutti. Oggi la Biblioteca secondo il rapporto BES, Benessere Equo e Sostenibile in Italia del 2021,è lo strumento per misurare il grado in cui le politiche producono cambiamenti nella vita delle persone, tale strumento è attivato attraverso Istat e CNEL. Da questo rapporto emerge che nel 2021 l’abitudine a recarsi in biblioteca nel 2022-2021 con la pandemia covid in atto ha ridotto l’affluenza.

Ma la biblioteca è luogo di socializzazione anche se la sua percezione nell’immaginario collettivo è passata da una vecchia affermazione di Michel Merot: “Magazzini tranquilli e silenziosi dove i libri attendono pazientemente i lettori”, alla moderna piazza del sapere come ha scritto l’autrice Antonella Agnoli, in grado di accogliere l’utenza in modo neutrale, non discriminatorio e non giudicante. Le Biblioteche devono divenire piazze del sapere, luogo di incontro e scambio, luogo dell’esercizio della democrazia e del dialogo delle culture. Oggi nelle nostre città le piazze sembrano svuotarsi in favore di altri centri di aggregazione. Ecco: le biblioteche per sopravvivere dovrebbero essere ristrutturate come vere e proprie piazze, luoghi dove fermarsi, rilassarsi, apprendere e condividere.

Luoghi come questi sono più che mai necessari perché gran parte degli spazi di questo tipo sono stati eliminati dalla commercializzazione. La biblioteca oggi è uno dei pochi luoghi dove possiamo accedere gratuitamente. Uno spazio pubblico ha valore solo se è utile al benessere dei cittadini, se è accessibile a parsone di tutte le età e provenienza. Solo se si riesce a coinvolgere i cittadini nella sua identità e creazione e manutenzione. Occorre fare in modo che gli utenti la sentano come propria, ecco perché la Biblioteca deve proporsi come terzo luogo.

Il terzo luogo in inglese Third Places è stato coniato dal sociologo urbano Ray Oldenburg nel 1989.  Il primo luogo è la propria casa, il secondo luogo è il posto di lavoro dove si passa la maggior parte del tempo ed infine il terzo luogo è un posto dove sentirsi a casa, rilassarsi e divertirsi, stare insieme e condividere con gli altri le idee. Il terzo luogo è casa, ma lontano da casa.  Il terzo luogo sono le Biblioteche dove stanze piene di libri diventano luogo di apprendimento per offrire servizi alla comunità e socializzare per creare una permanenza di prolungato benessere. La docente ha illustrato tre esempi di biblioteche, Londra, Danimarca Italia progettate secondo i principi fino qui enunciati.

È un’illusione pensare di attirare oggi i giovani proponendo una tecnologia che loro non frequentano, ma è molto più facile oggi attirali con azioni culturali e politiche come difendere il pianeta o sulla pace. Verso la fine la docente ha parlato di quanto fatto nel 2023, 20 letture ad alta voce con laboratori per bambini 0-3 anni, 4 laboratori per ragazzi 8- 11 anni, 27 attività con le classi della scuola primaria e materna coinvolgendo 120 alunni. Sono state consegnate 11 scatole di libri alle classi della scuola primaria e materna per circa 200 libri. Per la promozione della lettura nel 2023 sono stati svolti 15 aperibook: aperitivo con l’autore, 2 contest per adulti, manga e incipit offresi, ed infine 1470 nuovi libri catalogati e messi a disposizione degli utenti della biblioteca. Nel 2023 sono stati dati in prestito 12.125 libri in prestito rispetto ai 8.700 del 2022 con un incremento del 39%.

La docente Maria Chiara Santoro ha illustrato il progetto P.A.S.S.I Montani e la rete delle Portinerie di Comunità, dove si può fare ancora molto. In  questo periodo fragile è importante un’alleanza fra le istituzioni pubbliche e private che mette al centro chi abita in un territorio per costruire un nuovo modello di welfare di comunità. La Portineria di Comunità è un presidio leggero culturale e sociale, nasce all’interno del progetto P.A.S.S.I Montani, rappresenta un presidio culturale e sociale che si sviluppa all’interno di un luogo pubblico, uno spazio per grandi e piccoli, di socialità e incontro quale la biblioteca.

 

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