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CUORGNE'. La moglie morì per una colecisti. Chiede giustizia

CUORGNE'. La moglie morì per una colecisti. Chiede giustizia

tribunale

Viole giustizia Vincenzo Oppedisano, 65 anni, rimasto vedovo nel 2012. Suo moglie Luciana perse la vita per quella che fu una fatalità o, come è convinto Oppedisano, e come ora ha riconosciuto il giudice del Tribunale di Ivrea, per un errore medico. Ricoverata presso l'ospedale di Cuorgnè, nel giugno di tre anni fa, per un problema alla cistifellea, che richiedeva un intervento chirurgico, Luciana era morta sette giorni dopo nella sua abitazione, tra i pianti sconsolati della sua famiglia.

Vincenzo Oppedisano aveva immediatamente sporto denuncia, a cui erano seguite indagini ed una battaglia di perizie, con ipotesi si reato a carico di tre medici. Due posizioni, oggi, sono state archiviate, ma rimane in piedi l’accusa di omicidio colposo per Antonio Bergantino, assistito dall’avvocato Enrico Scolari, 58 anni. Il chirurgo è stato, di recente, rinviato a giudizio. La vicenda processuale è andata per le lunghe. Il Pm, Ruggero Crupi, aveva chiesto addirittura’archiviazione per tutti e tre gli indagati. Tanto che lo scorso anno Vincenzo Oppedisano aveva anche protestato davanti a Palazzo Giusiana, a Ivrea, sede del Tribunale, ed è pronto a tornare davanti al palazzo anche domattina per rendere giustizia alla cara moglie deunta.

Il giudice Stefania Cugge aveva rigettato, poi, la richiesta di archiviazione della Procura, commissiando un'ulteriore perizia all'esperta Rita Celli, secondo cui "la morte deve essere imputata all’insufficiente quantità di clips e all’inadeguata manualità nell’impiego dello strumento per la sutura", nello specifico per "migrazione delle clips impiegate dal chirurgo per chiudere i futuri monconi del vaso arterioso, prima della sua sezione".

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