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29 Febbraio 2016 - 19:27
Per due giorni e due notti è rimasto sul suo furgone semisepolto dalla neve, una macchia rossa sempre più invisibile sulla statale di montagna scomparsa sotto un metro e mezzo di coltre bianca. Come un comandante che non vuole lasciare la nave. E' l'avventura vissuta da un camionista polacco di 56 anni, rimasto in trappola sui tornanti che portano al Colle dell'Agnello, il terzo valico stradale più alto d'Europa dopo il Colle dell'Iseran ed il Passo dello Stelvio. L'hanno salvato oggi e riportato a valle le squadre del Soccorso Alpino.
L'autotrasportatore è stato probabilmente sorpreso dal maltempo che in tre giorni sul Cuneese ha scaricato neve come in un mese, mentre prima anche le vette più alte ne erano appena imbiancate. Forse non ha visto il cartello, sopra il borgo di Chianale, in Valle Varaita, che indica la chiusura, per tutto il periodo invernale, della statale tra Italia e Francia, che sale fino a 2.748 metri di altitudine. Una strada amata nell'estate dagli escursionisti e dai turisti, ma 'impossibile' d'inverno.
"Sono stato tradito dal navigatore satellitare", ha spiegato il polacco. Era stato lui stesso a dare l'allarme, ma non aveva voluto abbandonare il suo furgone. Era rimasto a bordo, a 2.100 metri, sperando in un improbabile miglioramento delle condizioni meteo, scaldandosi con l'impianto del veicolo, bevendo la neve sciolta e cibandosi di qualche snack. Freddo e neve non l'hanno fatto desistere, ma questa mattina i carabinieri hanno chiesto l'intervento del Soccorso Alpino: una squadra di 11 persone, con un cane addestrato per le valanghe, si è fatta strada nella neve fresca ed ha raggiunto l'autista polacco, convincendolo a tornare a valle. "Ma chi riporta giù il mio furgone?", ha chiesto il camionista, prima di scendere a piedi a Chianale.
Dovrà aspettare qualche giorno, forse non pochissimi, fino a quando arriverà la primavera che, dopo essersi annunciata più volte in anticipo, adesso sembra voglia concedersi qualche giorno di ritardo.
Il camionista sta bene, nonostante le tante ore passate sotto la neve.
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