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CUCEGLIO. Dal centro estivo alle Giacche Verdi con l'Amacavallo

  Amanti della natura e del mondo equestre tanto da non esserne solo fruitori ma “controllori”… E’ in procinto costituirsi, anche in Canavese, un distaccamento delle “Giacche Verdi”. L’idea è venuta a Marco Rendinella, già tesserato e alla guida dell’Associazione “L’Amacavallo” che gestisce un maneggio, nel cuore della campagna cucegliese, 40mila metri quadrati al fondo di strada Roncallo. “Obiettivo - illustra Marco - è creare delle guardie ecologiche volontarie che nel passeggiare con il loro cavallo riservino attenzione al territorio e in particolare all’abbandono dei rifiuti. Cuceglio è un’oasi felice da questo punto di vista, ma molte località dei dintorni diventano, nei casi peggiori, discariche a cielo aperto, specie in quei luoghi dove viene sfruttata la prostituzione. L’istituzione delle Giacche Verdi potrebbe essere, quindi, un deterrente anche in questo senso. Rendere i luoghi più frequentati garantisce naturalmente un maggiore controllo e aiuta a prevenire”.  E non è tutto. Basta pensare che nell’inverno scorso Marco era riuscito a fermare che avevan legato i suoi cani all’Ape per punizione e li stava trascinando lungo la strada. Ne era scaturita una denuncia in seguito all’interventi dei carabinieri. Le bestioline erano frastornate, il collo sanguinante. “Il distaccamento più vicino si trova nelle Valli di Lanzo - aggiunge Marco -. Si tratta di guardie ambientali a cavallo che, previo riconoscimento, si presentano con una uniforme, devono seguire u corso di formazione e possono intervenire nelle campagne aperte”. In vista di mettere in piedi una sezione, “L’amacavallo” ha intanto concretizzato altre iniziative. Ha cercato, per esempio, di offrire un’alternativa per le famiglie e i bambini rispetto alla chiusura dell’oratorio alladiese dovuto al trasferimento delle suore, avvenuto a luglio. Il centro estivo è aperto tutti i giorni, fino a settembre, dalle 7,30 alle 18. Propone diversi laboratori tra cui il laboratorio di gelato con la gelateria “L’inferno dei golosi”, di argilla con la maestra Daria Marchello della scuola di Agliè, di canto con la sangiorgese Cristiana Arri, presidente della Corale “Le quattro stagioni” e di atletica con Luciano Scienza della Podistica Bairese, oltre ad attività di avvicinamento al cavallo. “Abbiamo voluto offrire un servizio e ci siamo riusciti grazie alla collaborazione di queste persone - racconta Marco -. Calcoliamo una quarantina di iscritti. Si tesserano e possono venire quando vogliono con ingresso giornaliero”. L’Associazione “L’amacavallo” nasce nell’estate del 2015 dalla voglia dei fratelli Marco e Laura Rendinella (44 anni lui, 42 lei), originari di Agliè, di tornare a vivere nella natura, dopo studi ed esperienze lavorative a Torino. Il nome è un gioco di parole e infatti il logo raffigura un cavallo su un’amaca, somigliante a Linc, uno dei due cavalli dei titolati insieme a Holly. Cuceglio Rendinella Marco e LauraA Cuceglio hanno così sistemato e riqualificato un’area verde di oltre 40mila mq, di cui circa 35mila mq riservati ai cavalli. “E’ un maneggio un po’ diverso da quelli tradizionali - spiegano -. Volevamo dare un’identità al posto, credendo in una forma di gestione del cavallo che lo lasci libero di stare nella natura. Abbiamo voluto affrontare questa sfida innanzitutto per dimostrare che il cavallo, per essere montato, non deve essere costretto a vivere in un box, e in secondo luogo per riuscire ad avvicinare al mondo equestre anche i bambini più piccoli che notoriamente sono un po’ esclusi. Questo vuol dire conoscere le abitudini del cavallo, saperlo gestire, abituarsi a convivere. Il nutrimento è a base di erba e fieno, i cavalli non sono ferrati e l’inserimento è graduale perché possano socializzare”. Questo tipo di “pensione” potrebbe presto arricchirsi. Perché, oltre a lasciare al mondo equino la libertà di scorrazzare in un ampio spazio tra prati e boschi, i fratelli sono intenzionati a proporre ai proprietari un’esperienza del tutto particolare: dormire nei boschi, insieme ai loro cavalli, su tende sospese, sugli alberi. “Pensiamo di partire dal mese di settembre - raccontano -. Spesso i proprietari ci chiedono come stanno i cavalli, se dormono, come si trovano. Questo, ecco, potrebbe essere un modo per rispondere a tutte le domande vedendoli nel loro ambiente naturale”.
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