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Cronaca

Addio a Don Mauro Petrarulo, sacerdote e alpino dal cuore grande

Rivoli saluta il cappellano dell’ospedale, Tenente degli Alpini e uomo di fede concreta: una vita tra scoutismo, parrocchie e servizio silenzioso alle persone

Addio a Don Mauro Petrarulo, sacerdote e alpino dal cuore grande

Addio a Don Mauro Petrarulo, sacerdote e alpino dal cuore grande

Si sono svolti ieri mattina, a Rivoli, i funerali di Don Mauro Petrarulo, sacerdote, alpino, educatore, cappellano d’ospedale. Una chiesa colma, composta, attraversata da un silenzio carico di affetto e riconoscenza, ha accompagnato l’ultimo saluto a un uomo che ha saputo unire, senza mai separarle, la fede, il servizio e la vita concreta delle persone.

Don Mauro Petrarulo nasce a Torino il 10 agosto 1953. La sua storia comincia presto sotto il segno dello scoutismo: entra nel Branco del Torino 40 il 16 ottobre 1962 e percorre tutte le tappe educative, dalla Pista al Sentiero, fino alla Strada, prendendo la Partenza nell’aprile del 1974. Un cammino che non è solo formativo, ma profondamente identitario, fatto di responsabilità, servizio, ascolto e comunità. Dopo il diploma di perito tessile, arriva un’altra esperienza destinata a segnare la sua vita: il servizio militare come Ufficiale di Complemento degli Alpini, Tenente al Battaglione Edolo di Merano negli anni 1975-1976. Lì matura quel legame profondo con il mondo alpino che non lo lascerà più.

Nel 1976 riceve il Brevetto di nomina a Capo e diventa Capo Reparto al Torino 41, incarico che ricopre fino al 1984. Negli anni Ottanta fa parte anche della pattuglia regionale della Branca, mentre nella vita professionale lavora come impiegato alla Ferrino, altra realtà che parla di montagna, resistenza, spirito pratico. Poi, nell’ottobre del 1984, la scelta decisiva: entra nel Seminario di Torino. È ordinato sacerdote il 16 giugno 1990, dando forma definitiva a una vocazione che era già tutta nel suo modo di stare accanto agli altri.

Il suo ministero lo vede prima vicario parrocchiale a Santa Maria della Scala, a Moncalieri, fino al 1996, poi parroco a Santa Maria Goretti, sempre a Moncalieri, fino al 2006. Successivamente viene chiamato alla parrocchia della Natività di Maria Vergine a Venaria Reale. Comunità diverse, contesti differenti, ma lo stesso stile: presenza discreta, attenzione alle persone, capacità di ascolto, una fede mai urlata e mai distante.

Dal settembre 2008 Don Mauro diventa cappellano dell’Ospedale di Rivoli. È qui che molti lo incontrano nel momento più fragile della vita, tra corsie, stanze, silenzi e paure. Un ministero fatto di parole misurate, di mani strette, di preghiere sussurrate, ma soprattutto di una presenza che non giudica e non si sottrae. Nello stesso periodo entra a far parte della Comunità MASCI Rivoli 2 e, nel settembre 2013, viene nominato Assistente Regionale, continuando a intrecciare il filo dello scoutismo con quello del sacerdozio.

Alpino fino in fondo, Don Mauro Petrarulo è stato anche componente del coro del Gruppo ANA di Moncalieri. Amava il canto, la musica classica – con Mozart e Rossini tra i preferiti – ma anche il rock, dai Led Zeppelin ai Deep Purple, dai Jethro Tull a Gianna Nannini. Amava leggere, soprattutto libri di carattere storico, Valerio Massimo Manfredi su tutti, con qualche incursione in Camilleri. Aveva passioni semplici e autentiche: i treni, le ferrovie, i simulatori di guida, un cagnolino di nome Ludwig e una gatta chiamata Duchessa. Dettagli che raccontano un uomo vero, lontano da ogni immagine stereotipata del sacerdote.

La sua scomparsa ha colpito profondamente la comunità di Rivoli, il mondo degli Alpini, lo scoutismo adulto, i tanti che lo hanno incontrato anche solo una volta e ne hanno colto l’umanità. Don Mauro lascia la sorella Maria Graziacon Enrico, le nipoti Erika con Gigi, Anna Lisa con Michael, Claudia con Davor, e i pronipoti Francesco, Bianca, Simone e Alexis.

Ieri mattina, nella parrocchia di Santa Maria della Stella, la città lo ha salutato per l’ultima volta. Non con clamore, ma con quella sobrietà che gli era propria. Don Mauro Petrarulo riposa ora nel cimitero di Rivoli, ma il segno che lascia resta vivo nelle comunità che ha servito, nelle corsie che ha percorso, nelle persone che ha accompagnato senza mai mettersi al centro. Insomma, una vita spesa davvero fino in fondo.

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