Rubata una Giulietta con i doni di Natale per i piccoli del Regina Margherita

Un’Alfa Romeo Giulietta nera rubata nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, a Torino, non è soltanto l’ennesimo furto d’auto. Con quel veicolo sono spariti anche regali di Natale destinati ai bambini ricoverati all’Ospedale Infantile Regina Margherita, piccoli doni pensati per portare un sorriso tra corsie e stanze di degenza durante le feste.

Il furto è avvenuto in via Val della Torre, nel quartiere Lucento–Vallette. L’auto era parcheggiata dietro la Chiesa del Santo Volto quando è stata portata via. Un episodio che rientra nella cronaca quotidiana, ma che assume un peso diverso per ciò che trasportava: pacchi regalo preparati con cura, mai arrivati alla loro destinazione. «Per me non è “solo” un’auto», scrive la proprietaria nel suo appello. «Sapere che quei regali non sono mai arrivati ai bambini del Regina Margherita rende tutto ancora più difficile da accettare».

La Giulietta rubata è facilmente riconoscibile. Si tratta di una Alfa Romeo Giulietta nera, con specchietti cromati, targa FN582JY, segnata in modo evidente dalle bollature da grandine su tutta la carrozzeria, provocate da un violento evento atmosferico nell’agosto 2024. Un dettaglio non secondario, che potrebbe aiutare chi l’ha incrociata a ricordare un parcheggio insolito, un passaggio notato per caso, un’auto lasciata ferma dove non dovrebbe essere.

Da giorni la proprietaria vive sospesa tra attesa e speranza. Ritrovare la macchina, racconta, significherebbe molto più che recuperare un mezzo di trasporto: sarebbe restituire senso a un gesto solidale rimasto incompiuto, permettere a quei regali di raggiungere i bambini per cui erano stati pensati. «Sarebbe il regalo di Natale più grande», scrive ancora.

L’appello è rivolto all’intera città. Chiunque abbia informazioni utili o avvisti l’auto è invitato a contattare immediatamente le forze dell’ordine, senza iniziative personali. Ogni segnalazione può fare la differenza, non solo per chi ha subito il furto, ma per trasformare una storia amara in un gesto collettivo di attenzione e responsabilità.