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Cronaca

Domenica nera sulle montagne del Canavese: una vittima e un ferito

Dopo l'incidente di Traversella, costato la vita ad una donna, in serata un altro intervento. Questa volta a Noasca

Domenica nera sulle montagne del Canavese: una vittima e un ferito

SoccorsoAlpino (foto Archivio)

La montagna presenta il conto, due volte, nello stesso giorno. Domenica 14 dicembre 2025 si chiude con un bilancio pesante per il Canavese: una donna morta a Traversella e un’altra ferita a Noasca, entrambe coinvolte in incidenti durante un’escursione. Due storie diverse, stesso scenario. E la stessa domanda che resta sospesa.

Nel primo pomeriggio la notizia arriva da Traversella, sotto la cima del Monte Vailet. Una donna di 64 anni, residente a Pino Monica Sagradin, stava camminando con il compagno quando, su un tratto di terreno particolarmente sdrucciolevole, ha perso l’equilibrio. La caduta nel dirupo è stata lunga, circa cento metri, fino alle rocce più a valle. Un volo che non le ha lasciato scampo.

È stato proprio il compagno, testimone diretto, a chiamare il 112 intorno alle 14, tentando nel frattempo di prestarle aiuto. Sul posto sono arrivati i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e l’elisoccorso di Azienda Zero Piemonte, con l’équipe sanitaria calata al verricello. I tentativi di rianimazione sono stati immediati, ma inutili. I medici hanno potuto solo constatare il decesso. Dopo l’autorizzazione della Procura, la salma è stata recuperata e affidata ai carabinieri di Ivrea, incaricati di chiarire la dinamica dell’incidente. Il compagno, sotto shock ma illeso, è stato riportato a valle in sicurezza.

La giornata, però, non è ancora finita. In serata, un altro intervento ha impegnato i soccorritori, questa volta a Noasca, in Valle Orco. Un’escursionista, classe 1964, è scivolata mentre scendeva dal sentiero che porta dalla Casa di Caccia del Gran Piano, nei pressi della borgata Varda. La donna lamentava dolori alla schiena e alla zona cervicale. Raggiunta dal Soccorso Alpino, è stata stabilizzata, imbarellata e trasportata fino alla strada asfaltata, dove ad attenderla c’era l’ambulanza diretta al Pronto Soccorso di Cuorgnè.

Due interventi nello stesso giorno, a poche ore di distanza. Un morto e un ferito, entrambi su sentieri che molti considerano affrontabili, soprattutto in una stagione che invita alla sottovalutazione. La montagna non fa sconti e non avvisa. E anche quando sembra concedere una tregua, basta un passo sbagliato perché il conto arrivi, puntuale.

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