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Lavoro in nero, alloggi fatiscenti e macchinari senza protezioni: Blitz nella fabbrica di Revislate

Sospesa l’attività a Gattico - Veruno: sanzioni per 30mila euro, titolare deferito, obbligo di ripristino

Immagine di repertorio

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Un controllo “pochi giorni fa” ha trasformato un capannone di Revislate di Gattico - Veruno, nel Novarese, nel palcoscenico di tutto ciò che un luogo di lavoro non dovrebbe mai essere: personale in nero, locali mensa e alloggi dei dipendenti irregolari, macchinari privi dei dispositivi di sicurezza essenziali. Un dossier di irregolarità che ha portato allo stop dell’attività e aperto una riflessione su sicurezza, diritti e legalità nel tessuto produttivo.

La verifica è stata condotta dalla Polizia di Stato di Novara, Squadra Amministrativa della divisione Pas, in coordinamento con l’Ufficio Immigrazione, l’Ispettorato del lavoro e lo Spresal. Gli accessi sono scattati a seguito di segnalazioni sullo stato precario di gestione dell’attività e sul probabile impiego di dipendenti stranieri non regolari.

Dai riscontri è emerso un insieme di criticità: - lavoratori in nero; - irregolarità strutturali nello stabile, in particolare nei locali adibiti a servizio mensa e negli spazi destinati all’alloggio dei dipendenti; - macchinari non conformi, con la mancanza di dispositivi di sicurezza e protezione ritenuti essenziali per gli addetti. Si tratta di violazioni che intrecciano profili di tutela della salute e sicurezza, condizioni abitative e rispetto delle norme sul lavoro.

Alla luce delle violazioni riscontrate: - l’attività dell’azienda è stata sospesa; - sono state irrogate sanzioni amministrative per circa 30.000,00 euro; - è stato imposto il ripristino delle anomalie individuate sui luoghi di lavoro; - il titolare è stato deferito all’autorità giudiziaria per l’indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Il quadro emerso va oltre il perimetro delle contravvenzioni. L’assenza di protezioni sui macchinari e l’inadeguatezza degli spazi di mensa e alloggio raccontano un’organizzazione del lavoro che espone i lavoratori a rischi fisici e a condizioni non dignitose. Le segnalazioni sul possibile impiego di dipendenti stranieri non regolari aggiungono un tassello sensibile: vulnerabilità e ricattabilità si traducono spesso in minori tutele e maggiore rischio di sfruttamento. Questo intervento, dunque, non è solo una sanzione: è un segnale a favore di concorrenza leale, legalità e tutela delle persone.

La sospensione resterà in vigore finché l’azienda non avrà sanato le irregolarità strutturali e operative evidenziate dagli organi di controllo. Le eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’autorità giudiziaria, mentre sul fronte amministrativo il ripristino delle condizioni di sicurezza e conformità sarà la condizione per un’eventuale ripartenza. Le ispezioni congiunte, come in questo caso, restano uno strumento decisivo per intercettare criticità complesse che richiedono competenze diverse e coordinamento istituzionale.

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