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Cronaca
13 Dicembre 2025 - 11:48
Aggressione a un sovrintendente nel carcere di Vercelli, l’OSAPP denuncia: “Violenza in aumento e organici insufficienti” (foto di repertorio)
Un nuovo episodio di violenza all’interno di un istituto penitenziario piemontese riaccende l’attenzione sulle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria. A denunciarlo è l’OSAPP, che segnala una grave aggressione avvenuta nella mattinata di mercoledì 11 dicembre alla Casa Circondariale di Vercelli.
Secondo quanto riferito dal sindacato, intorno alle 11 del mattino un detenuto ventiseienne, già sottoposto a isolamento per una precedente aggressione ai danni del vicecomandante del carcere e per il danneggiamento di beni dell’amministrazione, si sarebbe reso protagonista di un nuovo episodio violento. Al termine dell’ora d’aria, il giovane avrebbe rifiutato di rientrare in cella, dirigendosi verso il cancello d’ingresso del padiglione principale.
Avvisato da un agente in servizio, un sovrintendente della Polizia Penitenziaria ha tentato di instaurare un dialogo per riportare la situazione alla normalità. Ma il tentativo di mediazione si è trasformato in pochi istanti in aggressione. Il detenuto, di nazionalità rumena, avrebbe colpito improvvisamente il sovrintendente con un violento pugno al volto, facendolo cadere a terra, per poi continuare a colpirlo con calci e pugni.
L’agente ferito è stato immediatamente soccorso e accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Vercelli, dove è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni, salvo complicazioni. Un bilancio sanitario contenuto, ma che non attenua la gravità dell’episodio.

A commentare l’accaduto è il segretario generale dell’OSAPP, Leo Beneduci, che parla di una situazione ormai strutturalmente critica. «La situazione presso la Casa Circondariale di Vercelli è complessa e difficoltosa. Abbiamo più volte denunciato le condizioni di disagio in cui opera il personale di Polizia Penitenziaria, che si troverebbe sempre più spesso a fronteggiare detenuti che si rifiutano di rientrare in cella e adottano comportamenti aggressivi», afferma. «È una battaglia quotidiana e senza sosta».
Secondo il sindacato, il carcere di Vercelli soffre di una rilevante carenza di organico, fattore che rende ancora più difficile la gestione di soggetti problematici e aumenta l’esposizione degli agenti a rischi fisici e psicologici. «A pagarne le conseguenze sono gli operatori, costretti a confrontarsi con un numero di episodi violenti che appare in costante aumento», sottolinea Beneduci.
L’OSAPP conclude rinnovando l’appello alle istituzioni competenti, chiedendo interventi urgenti e concreti per garantire livelli adeguati di sicurezza e condizioni di lavoro dignitose per il personale penitenziario. Un allarme che, tra Alessandria e Vercelli, descrive un sistema sotto pressione, in cui la gestione dell’ordine interno sembra sempre più affidata alla tenuta e al sacrificio degli operatori.
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