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Cronaca

Si arrampica, fracassa il vetro e aggredisce un 86enne: il quartiere torinese sprofonda nel caos della microcriminalità

Un intruso entra da una fessura di vetro, colluttazione con un 86enne, fuga nel parco: il quartiere denuncia anni di abbandono e invoca presidi e luce

Si arrampica

Si arrampica, fracassa il vetro e aggredisce un 86enne: il quartiere torinese sprofonda nel caos della microcriminalità

All’ora di cena, martedì 9 dicembre, nel quadrante più fragile della Barriera di Milano, la quiete si è spezzata di colpo. Nel tratto compreso tra via Boccherini, via Toscanini, via Gottardo e il Parco Sempione, un uomo si è arrampicato sulla facciata di un palazzo, ha raggiunto il balcone di un appartamento al piano alto e, con un mattone, ha infranto il vetro della porta-finestra. L’apertura, una fessura di circa venticinque centimetri, è stata sufficiente per permettergli di introdursi nell’alloggio, convinto che fosse vuoto.

Ma dentro, come spesso accade nelle pagine di cronaca più cupe, il ladro ha trovato qualcuno. L’anziano proprietario, 86 anni, era in casa. Ha sentito la tapparella sollevarsi, ha percepito i colpi violenti sul vetro, ha visto l’ombra entrare. Tra i due è nata una colluttazione breve e tesa. L’uomo è stato ferito, in modo non grave, ma abbastanza da far capire al malvivente che la fuga era l’unica via. Ha provato a scappare dalla porta d’ingresso, trovandola chiusa. È tornato sul balcone, è passato da dove era entrato, molto probabilmente tagliandosi sul vetro frantumato, e si è lanciato verso il Parco Sempione, dove ha fatto perdere ogni traccia.

Le immagini — quelle che “ognuno di noi non vorrebbe mai vedere”, come ripetono in circoscrizione — fissano un quadro che il quartiere conosce fin troppo bene. Una situazione definita “di stallo da anni”, che secondo molti residenti continua a creare problemi di ordine pubblico e mette a rischio “h24 l’incolumità dei cittadini”. Una fotografia, dicono, che non racconta un episodio isolato, ma un malessere che cresce.

Sul posto sono arrivati subito gli agenti della Polizia di Stato e la scientifica, impegnati nei rilevamenti sul balcone e all’interno dell’appartamento. Le ricerche del ladro sono ancora in corso.

La reazione politica è immediata. A parlare è Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia in circoscrizione 6, che ricostruisce l’intera vicenda sottolineando il coraggio dell’anziano e la vulnerabilità della zona. Le sue parole sono dure: «Quanto è accaduto dovrebbe far riflettere ognuno di noi. Al posto di questo signore potevano esserci i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri figli». Marino insiste sul fatto che il tema della sicurezza non debba avere “colore politico, colore della pelle o tessera di partito”, e accusa chi amministra la città di aver assunto un approccio troppo intermittente, a ridosso delle elezioni.

Il ragionamento si allarga e diventa un appello: «Dovremmo tutti fare squadra e pensare al bene di ogni singolo cittadino, indipendentemente da orientamento politico o provenienza». Poi la frase che sintetizza il clima del quartiere: «Basta continuare a parlare di percezione della sicurezza. Ogni giorno i cittadini fanno i conti con la realtà, rischiando la propria incolumità».

Marino torna anche su un punto già sollevato più volte dal presidente di circoscrizione, Valerio Lomanto: il presidio del Parco Sempione. «Come richiesto dal nostro presidente, il parco andrebbe presidiato dall’esercito e servirebbe un’illuminazione molto più potente. Quel tratto di quartiere andrebbe illuminato a giorno». Non solo: i rappresentanti di Fratelli d’Italia ricordano che la potatura del viale alberato di via Boccherini non è mai stata eseguita, peggiorando la visibilità serale e la percezione di insicurezza.

In circoscrizione si sottolinea che l’anziano ferito non è solo una vittima, ma anche un simbolo di un quartiere che si sente esposto, esattamente come lui. «Esprimiamo massima solidarietà al cittadino coinvolto in questa disavventura, augurandogli una pronta guarigione», spiegano Marino e Lomanto.

Resta l’immagine della finestra sfondata, della fessura di vetro usata come varco, della corsa nel parco. Un episodio rapido, violento e spiazzante, che ribadisce un dato: in un pezzo di Torino dove si intrecciano fragilità sociale, scarsa illuminazione e aree verdi difficili da controllare, la sensazione di essere indifesi continua a pesare. E mentre le indagini proseguono, il quartiere aspetta risposte più robuste di quelle offerte finora.

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