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Cronaca

Condominio trasformato in giungla urbana a Torino: degrado, infestazioni e amministratore introvabile

Corte interna trasformata in discarica, biciclette e monopattini abbandonati nei passaggi e residenti esasperati: il capogruppo FdI accusa il Comune di scarsa vigilanza sugli stabili.

Condominio trasformato

Condominio trasformato in giungla urbana a Torino: degrado, infestazioni e amministratore introvabile

Un condominio ridotto allo stremo, fotografato nella nuda evidenza del suo degrado. È quanto emerge dalla nuova segnalazione proveniente da via Renato Martorelli, nel quartiere Barriera di Milano, dove i residenti denunciano una situazione definita “insostenibile”, fatta di sporcizia diffusa, spazi comuni ostruiti e infestazioni sempre più frequenti.

Le immagini, condivise dai cittadini, mostrano passaggi comuni ingombri di biciclette e monopattini abbandonati in ogni angolo, rendendo difficoltoso persino transitare. Le buche divelte nei pavimenti interni aggravano una condizione che molti definiscono pericolosa, mentre il cortile – ormai trasformato in un ammasso di rifiuti, erbacce e materiali scaricati illegalmente – appare come una “giungla urbana” dove è difficile distinguere ciò che resta delle aree di pertinenza.

L’ennesima denuncia riguarda la crescente presenza di ratti, scarafaggi e insetti, che secondo gli abitanti avrebbero trovato terreno ideale nell’abbandono prolungato dello stabile. L’assenza di interventi strutturali e una manutenzione che sembra scomparsa da tempo hanno contribuito a creare un ambiente degradato, al punto che – raccontano i residenti – risultano introvabili persino i riferimenti dell’amministratore condominiale. Un dettaglio che complica ogni tentativo di risolvere la situazione dall’interno.

La segnalazione è stata girata “tempestivamente”, come riferito dal capogruppo di Fratelli d’Italia, al presidente Valerio Lo Manto, con l’obiettivo di individuare chi oggi gestisce formalmente lo stabile e avviare un percorso per “restituire decoro, igiene e sicurezza” alle famiglie che abitano quei locali. L’esponente politico, che da tempo interviene su casi analoghi nella circoscrizione, ribadisce che la questione non può essere separata da un ragionamento più ampio sul ruolo del Comune nel controllo degli stabili e delle residenze.

Un punto che il capogruppo non manca di sottolineare: secondo lui, la mancanza di monitoraggio favorisce il proliferare di situazioni opache, in cui appartamenti vengono trasformati in “caporalati abitativi”, con subaffitti irregolari e condizioni igienico-sanitarie fuori controllo. “La sicurezza – sostiene – passa anche da qui, dal garantire che chi gestisce questi edifici sia rintracciabile, responsabile e sottoposto alle verifiche dovute.”

Per i cittadini di via Martorelli, però, la priorità resta una sola: ritrovare la vivibilità minima di un condominio che, nel corso del tempo, sembra essere scivolato in una spirale di abbandono crescente. Una situazione che incide non solo sul quotidiano, ma anche sul valore immobiliare delle abitazioni e sulla percezione di sicurezza del quartiere.

La zona di Barriera di Milano continua a essere teatro di segnalazioni legate al degrado abitativo, ai rifiuti, alla gestione carente degli spazi comuni e alla difficoltà, spesso denunciata, di ottenere risposte tempestive dalle amministrazioni competenti. Il caso di via Martorelli si aggiunge a un elenco già lungo, ma resta per ora emblematico del divario fra chi abita quei luoghi e la capacità – o volontà – di intervenire.

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