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Cronaca
09 Dicembre 2025 - 09:24
Torino, nonostante la telecamera i “furbetti” continuano gli scarichi abusivi
In via Fossata, nel quartiere Barriera di Milano, la scena è sempre la stessa: sacchi neri abbandonati, mobili smontati, resti di traslochi lasciati accanto alle eco-isole come se fossero contenitori aggiuntivi. E invece non lo sono. Nonostante la presenza di una telecamera installata a pochi centimetri dai cassonetti, lo scarico abusivo continua a essere il rito notturno di chi, senza alcuno scrupolo, sceglie di trasformare un tratto di strada in un deposito a cielo aperto.
La denuncia arriva ancora una volta da chi in quella zona vive ogni giorno tra disagi, odori sgradevoli e un senso crescente di abbandono. Le segnalazioni si sono moltiplicate nelle ultime settimane, al punto da spingere i residenti a denunciare pubblicamente la situazione, indicando che gli scarichi sarebbero quasi certamente opera di auto o furgoni che si fermano rapidamente, scaricano e ripartono senza timore delle conseguenze.
Un messaggio, spedito in queste ore al presidente Valerio Lomanto, chiede un intervento immediato: la richiesta è quella di coinvolgere Amiat e Polizia locale, verificare le registrazioni della telecamera e avviare un controllo serrato per individuare i responsabili. Una procedura che, se attivata con rapidità, potrebbe davvero chiudere il cerchio: perché le immagini ci sono, i passaggi notturni sono frequenti e la certezza dell’impunità sembra essere l’unico motivo per cui il fenomeno non si arresta.
La frustrazione dei residenti si accompagna a un avvertimento diretto a chi continua a scaricare rifiuti illegalmente: prima o poi i “furbetti” saranno identificati. Un monito che non nasce dal desiderio di polemica, ma da una necessità concreta. Perché via Fossata è diventata l’emblema di un problema più ampio, diffuso in diverse zone della città, dove i comportamenti scorretti di pochi ricadono sulla qualità della vita di tutti.
In attesa dei controlli e di un intervento strutturale, resta l’amarezza di chi ogni giorno assiste al degrado di un’area che, nelle intenzioni, dovrebbe essere monitorata e tutelata proprio grazie alla tecnologia installata. Ma una telecamera, da sola, non basta: servono interventi rapidi, sanzioni e una presenza più costante delle pattuglie.



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