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Cronaca

Giovane adescato sul web, sequestrato e rapinato in casa: due arresti nel Vercellese

Il giovane attirato online, immobilizzato e minacciato con un coltello: i due aggressori fermati in un B&B con refurtiva e bancomat

Giovane adescato sul web

Giovane adescato sul web, sequestrato e rapinato in casa: due arresti nel Vercellese

Un incontro nato online, una fiducia costruita con pazienza e poi tradita con brutalità. È la dinamica che i carabinieri di Gattinara hanno ricostruito attorno alla vicenda di un giovane del Vercellese sequestrato e rapinato nella propria abitazione da due ragazzi, ora arrestati con accuse pesantissime: sequestro di persona, rapina aggravata dall’uso di armi e lesioni personali.

Tutto comincia sul web. La vittima, secondo gli investigatori, avrebbe conosciuto i due aggressori attraverso un contatto online, mantenuto nel tempo fino a creare un clima di apparente familiarità. Un rapporto studiato, secondo l’accusa, proprio per ottenere la fiducia necessaria a farsi aprire la porta di casa.

È lì che la situazione precipita. Appena entrati nell’appartamento, i due avrebbero immobilizzato il giovane utilizzando del nastro adesivo, legandolo poi a una sedia. L’incubo sarebbe proseguito con una serie di colpi al volto e con minacce reiterate, aggravate dalla presenza di un coltello utilizzato come strumento di intimidazione. La vittima, spaventata e impossibilitata a reagire, è stata costretta a consegnare agli aggressori il bancomat e il codice, strumenti che i due avrebbero subito sfruttato per prelievi e transazioni.

L’azione criminale non si sarebbe fermata qui. Prima di lasciare l’abitazione, i giovani avrebbero sottratto anche il telefono cellulare della vittima e alcuni gioielli in oro appartenenti alla madre, chiudendo così un’aggressione caratterizzata da violenza e calcolo.

La fuga, però, è durata poco. I carabinieri di Novara, durante un controllo ordinario in un bed and breakfast della provincia, hanno notato la presenza dei due giovani e li hanno identificati. Avevano ancora con sé il bancomat sottratto alla vittima e parte della refurtiva. Elementi che hanno fatto scattare immediatamente gli accertamenti e, una volta acquisito il riconoscimento fotografico da parte del giovane sequestrato, l’arresto.

Le indagini confermano che i due stavano tentando di muoversi rapidamente per allontanarsi dal territorio, consapevoli della gravità dell’azione compiuta. Ora si trovano entrambi nel carcere di Novara, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

La vicenda riporta in primo piano il rischio legato agli incontri nati online, soprattutto quando si lasciano entrare nella propria sfera privata persone conosciute solo virtualmente. Le forze dell’ordine tornano a ribadire l’importanza di prudenza e attenzione: dietro un profilo digitale può nascondersi chiunque, anche chi è pronto a trasformare un contatto apparentemente innocuo in un agguato violento.

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