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Cronaca

A San Giusto tornano i ladri diurni: quattro colpi in pochi giorni

Quattro episodi nei giorni scorsi, due negozi e due abitazioni colpiti; allarme per modus operandi già visto

A San Giusto

A San Giusto tornano i ladri diurni: quattro colpi in pochi giorni

La normalità di San Giusto Canavese è tornata a incrinarsi. Quattro furti, tutti avvenuti in pieno giorno e tutti concentrati nell’arco di pochi giorni, hanno riportato il paese canavesano in una dimensione già conosciuta, quella dell’allarme diffuso e della domanda insistente di maggiore sicurezza. Due esercizi commerciali e due abitazioni private sono finiti nel mirino di ignoti che, stando alle prime ricostruzioni, avrebbero agito con una rapidità e una disinvoltura che ricordano da vicino i colpi messi a segno due anni fa, quando la stessa comunità aveva vissuto una stagione di tensioni, proteste e richieste pressanti alle istituzioni.

Il dato che colpisce, oltre alla frequenza, è la scelta della fascia oraria. Agire in pieno giorno significa sfruttare momenti di passaggio, distrazioni fisiologiche, routine prevedibili. Un modus operandi che non appartiene alla criminalità estemporanea, ma a chi conosce il territorio e i suoi ritmi. Per questo i residenti parlano di un ritorno inquietante, quasi un déjà vu di quanto visto due anni fa, quando il Comune aveva avviato iniziative specifiche per rispondere al clima di insicurezza crescente. Il materiale disponibile non indica quali fossero quelle misure, ma di certo avevano avuto un peso nel tentativo di riportare tranquillità.

Il fatto che oggi si ripresentino episodi praticamente sovrapponibili apre inevitabilmente una riflessione sulla loro efficacia nel tempo. La cronaca, in questo caso, intercetta un interrogativo semplice ma inevitabile: ciò che è stato fatto allora è ancora valido? Oppure quelle misure necessitano di essere aggiornate e coordinate in modo più capillare? È un nodo che tocca non solo l’amministrazione, ma anche la rete commerciale e i privati cittadini, perché un territorio che percepisce vulnerabilità chiede risposte chiare, non slogan.

La preoccupazione si alimenta anche delle informazioni che ancora mancano. Non sono state rese note le modalità precise dei quattro ingressi, né gli orari esatti, né se gli obiettivi siano stati colpiti seguendo un’unica strategia. Mancano dichiarazioni ufficiali, così come non emergono, per ora, elementi in grado di stabilire se ci si trovi davanti allo stesso gruppo criminale dell’ondata precedente o a nuovi soggetti che replicano un copione già sperimentato. Saranno questi dettagli a dire se si tratta di episodi isolati o di un disegno più ampio.

Di fronte a un ritorno che inquieta, il paese sembra chiedere soprattutto coerenza e continuità. Due anni fa il tema sicurezza aveva catalizzato attenzione e iniziative. Oggi il ripetersi di furti in pieno giorno riporta tutto al punto di partenza. La risposta, per essere credibile, non può essere episodica: servono presidio costante, collaborazione con le forze dell’ordine, reti di vicinato aggiornate e un’informazione istituzionale rapida, puntuale, trasparente. In altre parole, servono strumenti che, al di là del singolo caso, costruiscano quella barriera fatta di prevenzione intelligente e responsabilità condivisa che è l’unico vero deterrente contro chi sfrutta abitudini, orari e margini di distrazione.

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