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Cronaca

Auto sfondata con un tombino in via Martorelli: così un quartiere intero vive ostaggio del degrado

Un cittadino trova la vettura sfondata e l’abitacolo sottosopra, mentre cresce l’allarme sicurezza nella zona

Auto sfondata

Auto sfondata con un tombino in via Martorelli: così un quartiere intero vive ostaggio del degrado

La scena che si è trovato davanti un residente di via Renato Martorelli, nel quartiere Barriera di Milano, è una di quelle che tolgono il fiato. La sua auto, parcheggiata lungo il tratto centrale della strada, è stata spaccata utilizzando un tombino, sollevato e scagliato contro il parabrezza con una violenza tale da ridurre l’abitacolo in un caos totale. Sedili ribaltati, oggetti sparsi ovunque, vetri a terra e il danno più evidente: una vettura completamente devastata da ignoti in piena notte.

Il proprietario, che lavora in zona, ha dovuto lasciare il turno per recarsi a sporgere denuncia, compilare l’elenco dei beni mancanti e fare i conti con una riparazione che probabilmente graverà interamente su di lui. La frustrazione, comprensibile, è quella di un cittadino che sa già che difficilmente qualcuno pagherà per ciò che è successo, mentre resta il senso di impotenza davanti a un gesto così gratuito.

L’episodio riporta al centro del dibattito le condizioni di Barriera di Milano, un quartiere che da anni alterna segnali di rinascita a continue emergenze legate alla sicurezza. Nel commentare l’accaduto, il capogruppo locale di Fratelli d’Italia ha espresso solidarietà al residente e ha sottolineato come situazioni di questo tipo siano diventate fin troppo frequenti in aree dove il degrado urbano e la microcriminalità incidono pesantemente sulla vita quotidiana. Il riferimento all’auspicio di un quartiere capace di garantire tranquillità, sicurezza e libertà di movimento ai suoi abitanti non è una dichiarazione isolata, ma l’eco di un malessere che attraversa molte zone della città.

Il tratto di via Martorelli, in particolare, è noto per episodi ricorrenti di vandalismi, piccoli furti e presenze che destano preoccupazione tra residenti e commercianti. Chi vive qui racconta spesso di passaggi obbligati tra gruppi di spacciatori, di anziani che evitano di uscire la sera e di un senso di abbandono che si fa sentire più delle pattuglie che, pur presenti, non riescono a coprire un territorio così vasto e complesso.

La vicenda dell’auto colpita con un tombino non è soltanto un episodio di vandalismo particolarmente eclatante: è la rappresentazione fisica di un clima che continua a pesare sui quartieri più fragili della città. Servono interventi strutturati, chiari e continui, prima che l’abitudine prenda il posto dell’indignazione e il degrado diventi la normalità.

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