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Cronaca

Il parco dei bambini trasformato in un mercato del sesso: i residenti chiedono sicurezza, ma il Comune resta in silenzio

Nuove segnalazioni dal Parco “I Tronchi” e da Borgaretto: “tra bambini e anziani, ma nessuno interviene”

Prostituzione nei parchi

Prostituzione nei parchi e lungo la tangenziale: a Nichelino i residenti denunciano il degrado

Nel Parco pubblico “I Tronchi” di Nichelino, dove ogni giorno passeggiano famiglie, bambini e anziani, la scena che si ripete da tempo è sempre la stessa: donne che si offrono ai margini dei vialetti, uomini che si avvicinano, trattative rapide in pieno giorno. Un fenomeno ormai noto ai residenti, ma di fronte al quale – denunciano – il Comune continua a voltarsi dall’altra parte.

La segnalazione arriva da un cittadino che aveva già scritto nei mesi scorsi, senza ottenere risposte. “Ho visto tre prostitute in pieno giorno, mentre nel parco giocavano bambini e anziani sedevano sulle panchine”, racconta. “È una scena indegna per un luogo pubblico. Ho segnalato la situazione al Comune, ma non è stato preso nessun provvedimento concreto”.

Il problema, sottolinea, non è nuovo: “A Nichelino si parla di questa situazione da almeno venticinque anni, dai primi anni Duemila. È diventata normalità”.

La presenza di prostitute non si limita al parco: lo stesso cittadino denuncia un vero e proprio circuito che si estende fino alle rotatorie della Circonvallazione di Borgaretto, nel Comune di Beinasco, e alla rotonda principale della Tangenziale di Torino, sempre nel territorio nichelinese. “Si vedono ogni giorno, anche nelle prime ore del mattino, quando la città si riempie di pendolari. È un’immagine che mortifica chi vive qui”.

Molti residenti raccontano di evitare ormai di passare per il parco dopo il tramonto, preoccupati non solo per la presenza costante di prostituzione, ma anche per il degrado che ne consegue: rifiuti abbandonati, preservativi, bottiglie e tracce evidenti di incontri avvenuti tra la vegetazione. “È uno spazio pubblico – insistono – e dovrebbe essere sicuro e pulito, non una zona franca per attività illegali”.

Il tema tocca anche la sicurezza: in passato alcuni episodi di aggressione e furto sono stati collegati proprio a frequentatori di queste aree. “Non si tratta solo di morale – spiega un residente –, ma di vivibilità. Chi accompagna i figli al parco non può trovarsi davanti scene del genere. Non è giusto né per le famiglie né per le donne costrette a prostituirsi”.

Nonostante le numerose segnalazioni ai vigili e al Comune, i cittadini lamentano la mancanza di un piano strutturale per restituire decoro e sicurezza alla zona. “Ci sentiamo abbandonati – continua la segnalazione –. Nessuno interviene in modo stabile, non ci sono controlli regolari e tutto resta uguale”.

L’appello è chiaro: “Chiediamo che l’amministrazione comunale prenda posizione e affronti il problema, non solo con controlli occasionali, ma con una strategia duratura che unisca forze dell’ordine, servizi sociali e manutenzione del territorio”.

Da oltre vent’anni, la prostituzione in questa parte della cintura torinese sembra essere diventata un fenomeno tollerato per inerzia, confinato nelle periferie ma mai risolto. E mentre le segnalazioni si moltiplicano, resta immutata la domanda di chi vive il quartiere: fino a quando un parco pubblico dovrà convivere con il degrado?

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