Cerca

Cronaca

Sequestro da 500mila euro a tre pregiudicati nel VCO: nel mirino immobili, veicoli e una barca

L’operazione della polizia rivela una sproporzione tra redditi e patrimonio. I beni, sottoposti a misura di prevenzione antimafia, sono stati affidati a un amministratore giudiziario

Sequestro da 500mila euro a tre pregiudicati nel VCO: nel mirino immobili, veicoli e una barca

Sequestro da 500mila euro a tre pregiudicati nel VCO: nel mirino immobili, veicoli e una barca (immagine di repertorio)

Un alloggio di oltre 200 metri quadrati, tre veicoli e una barca per un valore complessivo superiore a 500mila euro: è il patrimonio che la polizia di Verbania ha posto sotto sequestro a tre persone pregiudicate, tutte residenti nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola e già condannate per reati violenti e legati al traffico di stupefacenti.

Il provvedimento, eseguito nella mattinata di martedì e reso noto oggi, è stato disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Torino, che ha accolto la proposta formulata dal Questore del VCO ai sensi del Codice delle leggi antimafia. Si tratta di una misura di prevenzione patrimoniale che colpisce i beni riconducibili a soggetti ritenuti socialmente pericolosi, anche in assenza di una condanna definitiva, quando emerga una sproporzione tra redditi dichiarati e ricchezze accumulate.

Le indagini, condotte dalla Divisione Anticrimine della Questura di Verbania, hanno portato alla luce un quadro patrimoniale ritenuto incompatibile con le capacità economiche ufficialmente documentate dai tre indagati. Gli investigatori hanno eseguito un’approfondita analisi dei flussi finanziari, dei conti correnti e delle transazioni immobiliari, estendendo i controlli anche a familiari e persone a loro prossime.

Secondo quanto emerso, il gruppo avrebbe investito negli anni somme di denaro di origine sospetta in beni mobili e immobili, tra cui un’abitazione di pregio, tre veicoli di valore e un natante ormeggiato sul Lago Maggiore. L’obiettivo dell’inchiesta, spiegano fonti investigative, è ricostruire la reale provenienza dei capitali impiegati per tali acquisti e verificarne la liceità.

Il sequestro, disposto come misura preventiva, rappresenta un passaggio preliminare alla possibile confisca definitiva dei beni, che sarà decisa dal tribunale nelle prossime settimane. In attesa del pronunciamento, i beni sono stati affidati a un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, incaricato di gestirli e preservarne il valore economico.

L’operazione si inserisce in un più ampio quadro di azioni mirate al contrasto dell’arricchimento illecito e delle infiltrazioni criminali nel tessuto economico del Verbano, territorio dove negli ultimi anni le forze dell’ordine hanno intensificato l’attività di controllo su patrimoni sospetti.

Gli accertamenti patrimoniali e reddituali, coordinati dalla Questura, rientrano nella strategia nazionale di prevenzione antimafia che punta a colpire la disponibilità economica dei soggetti ritenuti pericolosi, considerata un fattore decisivo per la loro influenza e capacità operativa. «La confisca preventiva — spiegano fonti della polizia — è uno strumento fondamentale per interrompere i circuiti finanziari della criminalità e impedire il reinvestimento di capitali di provenienza illecita in attività apparentemente legali».

La misura adottata a Verbania conferma la volontà delle autorità di rafforzare il presidio di legalità anche nelle aree del Nord Italia meno esposte ai fenomeni mafiosi tradizionali ma comunque vulnerabili a forme di riciclaggio e accumulazione sospetta di ricchezze.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori