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Cronaca
30 Settembre 2025 - 09:45
Caos in tribunale a Vercelli, detenuto aggredisce agenti di Polizia penitenziaria (immagine: il tribunale di Vercelli)
Attimi di alta tensione si sono vissuti sabato all’interno del tribunale di Vercelli, quando un detenuto di origine nordafricana, tradotto in aula per un’udienza per direttissima, ha dato in escandescenze, minacciando magistrato e agenti di scorta della Polizia penitenziaria.
Secondo quanto riportato dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), l’uomo avrebbe iniziato a mostrare un comportamento agitato e aggressivo già nelle prime fasi dell’udienza, alzando progressivamente i toni fino a inveire contro la giudice e gli agenti presenti. La situazione è degenerata quando il detenuto ha tentato di danneggiare i mobili dell’aula, costringendo il personale a farlo allontanare.
All’uscita, però, l’uomo si è scagliato con violenza contro due poliziotti, colpendoli e rendendo necessario l’intervento di altri agenti per bloccarlo. Neppure la sospensione temporanea dell’udienza è servita a calmare il detenuto, che ha continuato a manifestare un atteggiamento violento e incontrollabile.
«Si è trattato di un episodio gravissimo» ha commentato Vicente Santilli, segretario del Piemonte del Sappe. «Il peggio è stato evitato solo grazie alla professionalità degli agenti di Polizia penitenziaria, ai quali va tutta la solidarietà del sindacato».
Durissimo anche l’intervento del segretario generale nazionale del Sappe, Donato Capece: «Chi aggredisce un poliziotto, un appartenente alle Forze dell’Ordine, aggredisce lo Stato. Ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché le giuste proteste dei colleghi di Vercelli e del Piemonte trovino attenzione e conseguenti provvedimenti».
Capece ha denunciato il clima di crescente ostilità in cui operano quotidianamente gli agenti: «La Polizia penitenziaria è stanca di subire quotidianamente gratuite violenze. Rivendichiamo la dotazione di strumenti di difesa per garantire l’incolumità fisica dei nostri appartenenti».
Il sindacato punta il dito anche contro le politiche di gestione degli istituti penitenziari, accusate di avere indebolito la sicurezza interna: «Smembrare la sicurezza con vigilanza dinamica, regime aperto e assenza di Polizia penitenziaria ha favorito inevitabilmente eventi critici che sono costanti e continui. E non è certo l’affettività in carcere la priorità per il sistema penitenziario».
L’episodio di Vercelli si inserisce in un quadro nazionale in cui gli episodi di aggressione ai danni del personale penitenziario continuano ad aumentare. Una condizione che, secondo il Sappe, richiede interventi immediati e concreti, per garantire maggiore tutela a chi lavora ogni giorno nei tribunali e nelle carceri.
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