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Cronaca
06 Settembre 2025 - 01:10
Sergio Marzorati
Questa mattina, nella chiesa della Madonna del Pilone, Torino si raccoglie per dare l’ultimo saluto a Sergio Marzorati, morto il 4 settembre all’età di 101 anni. Un uomo che non è stato soltanto un veterano del Cimento Invernale e un pioniere della subacquea, ma anche un autentico pezzo di storia del quartiere Madonna del Pilone, conosciuto e stimato da tutti gli abitanti di vecchia data per la sua presenza costante, i suoi impegni e le sue passioni sportive.
Nato il 1° maggio 1924, Marzorati ha attraversato un secolo di storia italiana. Ex partigiano, iscritto all’Anpi sezione Fernando Gattini, ha incarnato i valori della Resistenza e li ha difesi con la coerenza di chi li ha vissuti in prima persona. Ma non ha mai smesso di guardare avanti: per tutta la vita ha unito la memoria storica a una vitalità contagiosa, che lo ha reso un esempio per generazioni diverse.
Per buona parte della sua vita lavorò nello stabilimento Michelin di Torino, ma il suo nome è legato soprattutto allo sport e all’acqua. Negli anni Sessanta divenne il primo direttore della scuola federale di subacquea torinese, aprendo una strada nuova a chi si avvicinava a questa disciplina allora agli albori. Da lì un percorso che lo portò a diventare presidente onorario della Società Subacquei Piemontesi, a ottenere il titolo di Master Instructor PADI – uno dei più alti riconoscimenti nel mondo della subacquea – e quello di Maestro Immersioni Oro FIPSAS.
Il suo nome, però, a Torino resterà per sempre legato al Cimento Invernale nel Po. Per almeno trent’anni ha fatto parte con orgoglio del gruppo degli Orsi Polari, tuffandosi decine di volte nelle acque gelide del fiume il primo giorno dell’anno. Era diventato il simbolo stesso di quella tradizione: col suo sorriso e il suo entusiasmo riusciva a trasmettere coraggio e voglia di partecipare. Lo scorso gennaio, a quasi 101 anni, aveva seguito la 124ª edizione del Cimento dalla riva, senza poter più buttarsi. Con un filo di malinconia e tanta umanità disse: «Soffro a vederli, ma mi riempie di gioia sapere che tanti hanno ancora voglia di tuffarsi».
Il gruppo degli Orsi Polari lo ha ricordato così sui social: «Con grande affetto e riconoscenza salutiamo la salita al cielo del nostro veterano Sergio Marzorati. La sua energia, la sua positività e la sua vitalità rimarranno sempre nei nostri cuori».
Amava profondamente la montagna, lo sci, la bicicletta e le moto, sempre alla ricerca di nuove sfide e nuovi orizzonti. Abitava nella zona tra il Motovelodromo e il monumento dedicato a Fausto Coppi, quasi a voler restare idealmente vicino al mito di un altro grande sportivo che aveva segnato un’epoca. Lo scorso anno, nel giorno del suo centesimo compleanno, aveva spento le candeline insieme all’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, di cui era socio. Un traguardo festeggiato non come una tappa finale, ma come un nuovo punto di partenza da vivere con la stessa energia di sempre.
Oggi il suo quartiere, la sua città e le tante realtà sportive e civili di cui è stato protagonista si stringono attorno al dolore dei familiari: il figlio Cris con la moglie Emilia hanno annunciato la sua scomparsa, condivisa con commozione anche dall’Anpi, che lo saluta come partigiano, e dagli amici del Museo del Grande Torino, che lo hanno ricordato come “storico leone e compagno della Leggenda Granata”.
I funerali si terranno alle ore 11 nella chiesa della Madonna del Pilone. Successivamente la salma sarà trasferita al Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale di Torino, con arrivo previsto alle 12.10.
Oggi Torino perde un uomo che ha attraversato il Novecento portandosi dietro coraggio, libertà e passione sportiva. Ma non perde la sua eredità: resta l’esempio di una vita piena, vissuta con intensità, con il sorriso sulle labbra e con lo stesso coraggio con cui, ogni inverno, Sergio Marzorati si tuffava nelle acque gelide del Po.
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