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Cronaca

Torino fuori controllo: ragazzo aggredito e picchiato per una collana d’oro

Barriera di Milano ancora ostaggio della violenza: due balordi aggrediscono un ragazzo in piena sera. Residenti e commercianti impotenti, la denuncia di Verangela Vera Marino (FdI).

Torino fuori controllo: ragazzo aggredito e picchiato per una collana d’oro

Torino fuori controllo: ragazzo aggredito e picchiato per una collana d’oro

Ancora una rapina a Torino, ancora una volta il quartiere Barriera di Milano. Questa volta il teatro della violenza è stata via Brandizzo, all’altezza del civico 11, dove intorno alle 19 di ieri un ragazzo è stato improvvisamente aggredito e derubato. Due uomini lo hanno bloccato e con uno strappo violento gli hanno portato via la collana d’oro che portava al collo, lasciandogli segni evidenti sul corpo.

La dinamica dell’aggressione è inquietante: i rapinatori – descritti come due giovani di origine magrebina – si sono mossi a bordo di un monopattino, viaggiando in contromano lungo la via. Per assicurarsi la fuga, non hanno esitato a usare spray urticante al peperoncino, mettendo in difficoltà non solo la vittima ma anche i passanti che hanno tentato di intervenire. Alcuni commercianti e residenti hanno infatti provato a fermare i malviventi, ma ogni sforzo è stato vano di fronte alla violenza e alla rapidità dei due.

Aggrssione

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La vittima, sotto choc ma lucida, ha immediatamente allertato i carabinieri, fornendo una descrizione dettagliata dei suoi aggressori. In pochi minuti una pattuglia dell’Arma è arrivata sul posto, prendendo contatto con il giovane per ricostruire l’accaduto e avviare le indagini.

Secondo quanto riferito, i due sarebbero presenze ben note nel quartiere, soliti stazionare in diverse aree della Barriera di Milano: dai giardini Montanaro a quelli di Giulio Salassa, passando per via Umberto Giordano, via Renato Martorelli, via Courmayeur, via Leinì e via Cruto Petrella. Luoghi che i residenti segnalano da tempo come punti di ritrovo di gruppi che creano disordine e insicurezza.

Sulla vicenda è intervenuta anche Verangela Vera Marino, consigliere di circoscrizione e capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha espresso parole dure: «Massima vicinanza al ragazzo rapinato, ma ora basta: questi farabutti devono essere presi e assicurati alla giustizia. Qualcuno li definisce figli di seconda generazione, io li chiamo per quello che sono: delinquenti».

La consigliera ha ribadito come la situazione in Barriera di Milano sia ormai insostenibile, con episodi che si ripetono a distanza di giorni l’uno dall’altro, alimentando una percezione di insicurezza che colpisce chiunque viva o lavori nel quartiere.

Il problema, come sottolineano i cittadini, non è legato all’assenza delle forze dell’ordine, bensì alla continuità con cui certe bande agiscono indisturbate, pronte a trasformare una strada affollata in un terreno di caccia.

La tensione in Barriera resta altissima. Episodi come quello di via Brandizzo non solo lasciano ferite fisiche alle vittime, ma scavano solchi profondi nella fiducia delle persone, ormai convinte che la sicurezza sia diventata un miraggio. E mentre si susseguono denunce e appelli, resta l’amara certezza che vivere in certe zone di Torino significhi convivere quotidianamente con la paura.

Barriera di Milano, un anno di paura:
risse, rapine e un clima da coprifuoco

Barriera di Milano non è soltanto il quartiere dove ieri sera un ragazzo è stato aggredito e rapinato in via Brandizzo. È anche, e soprattutto, un territorio che negli ultimi dodici mesi ha visto accumularsi episodi inquietanti, che insieme compongono il mosaico di un degrado sempre più difficile da negare.

La cronaca racconta di un quartiere che vive sotto pressione costante. Tra maggio e giugno, le forze dell’ordine hanno dato vita a maxi operazioni di controllo, con decine di arresti e denunce. Polizia e carabinieri hanno setacciato le strade, utilizzando persino elicotteri e unità cinofile, nel tentativo di colpire spaccio, rapine, furti ed estorsioni. Contestualmente sono stati sgomberati alcuni alloggi occupati abusivamente in via Desana, segnale di quanto anche la questione abitativa contribuisca ad alimentare tensione sociale.

Ma nonostante i blitz, la spirale di violenza non si è fermata. Ad agosto, in via Cimarosa, una ragazza di soli sedici anni è stata molestata, morsa e rapinata da tre uomini. Un episodio che ha suscitato sdegno e paura, culminato con l’arresto di un 26enne marocchino, mentre due complici sono riusciti a fuggire. Sempre nello stesso mese, i giardini Saragat sono diventati teatro di una rissa esplosiva tra gruppi di giovani, scoppiata in pieno giorno e davanti agli occhi increduli di famiglie e bambini.

Settembre ha portato un altro capitolo nero: in via Monterosa una donna è stata scippata della collanina e i rapinatori, per fuggire, hanno usato un monopattino elettrico. Una scena surreale che ha confermato come la delinquenza in Barriera non conosca confini né regole.

Nel frattempo, a luglio, i residenti hanno parlato apertamente di un “clima da coprifuoco”. In alcune zone, raccontano, di sera non si esce più di casa per paura di aggressioni o furti. La piscina Sempione è stata segnalata come una delle nuove piazze di spaccio, mentre vandalismi e atti di micro-criminalità si susseguono con una frequenza disarmante.

Mettendo in fila i fatti, emerge un quadro nitido: Barriera di Milano è un quartiere che da tempo vive in uno stato di emergenza. Ogni rapina, ogni rissa, ogni blitz racconta di una battaglia quotidiana tra chi cerca di resistere e chi, approfittando delle fragilità sociali, impone la propria legge fatta di violenza e paura. È in questo contesto che va letta anche la rapina di via Brandizzo, non come un episodio isolato, ma come l’ennesima tessera di un mosaico che i cittadini conoscono fin troppo bene.

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