Cerca

Cronaca

Moria di pesci nella bialera di via Oselle: un disastro annunciato

Azione Carmagnola attacca il Comune: “Nessuna prevenzione, nessun intervento tempestivo”. Ambiente, salute, economia e immagine del territorio compromessi da una gestione che rincorre sempre l’emergenza

Moria di pesci nella bialera di via Oselle: un disastro annunciato

Moria di pesci nella bialera di via Oselle: un disastro annunciato

La scena è di quelle che lasciano l’amaro in bocca: la bialera di via Oselle, che da sempre accompagna la vita della città, trasformata in una trappola mortale per centinaia di pesci. Acque ferme, maleodoranti, carcasse trascinate dalla corrente ridotta a un rivolo. Un disastro che non può essere liquidato come un incidente di percorso, ma che porta con sé l’immagine di una comunità lasciata senza difese.

A denunciare con forza l’accaduto è il gruppo Azione Carmagnola, che punta il dito contro l’amministrazione comunale. “Rammarica constatare l’assenza di prevenzione e di interventi tempestivi – sottolineano i referenti –. Non è solo una questione di degrado ambientale, ma un danno che si ripercuote su più livelli”.

foto archvio

I livelli, in effetti, sono tanti e gravi. C’è innanzitutto il danno ambientale, con la perdita di biodiversità e la compromissione della qualità delle acque. Un colpo duro all’equilibrio naturale della bialera, che non è un semplice canale artificiale, ma un ecosistema che negli anni ha garantito vita, ossigeno e continuità al territorio. C’è poi il danno economico, perché anche in un’area come Carmagnola la pesca e le attività legate al turismo ambientale hanno un peso, piccolo o grande che sia. Il danno sanitario non è meno rilevante: quando un corso d’acqua mostra segni di collasso, è inevitabile domandarsi quali conseguenze possa avere sull’uso, diretto o indiretto, di quelle stesse acque. E infine il danno sociale, che non si misura solo in termini di qualità della vita, ma anche di immagine: vedere una bialera ridotta a fossa comune per i pesci significa vedere incrinata la credibilità di un territorio che dovrebbe scommettere sulla vivibilità e sull’ambiente.

Non bastano, insomma, le frasi di circostanza. Azione Carmagnola chiama in causa direttamente il sindaco: “Vogliamo sapere se era a conoscenza della situazione, quali sono le cause di questo disastro e quali azioni intende intraprendere, non domani ma subito, per impedire che accada ancora. Chiediamo trasparenza, chiediamo responsabilità, chiediamo un piano serio di prevenzione e monitoraggio”.

Il tono è duro, quasi esasperato, perché la misura sembra colma. Troppi segnali, troppe occasioni perse. E alla fine resta la sensazione che l’ambiente venga gestito con l’improvvisazione di chi rincorre l’emergenza invece di governarla. “La tutela dell’ambiente non può essere lasciata all’improvvisazione – ribadisce Azione Carmagnola –. È una responsabilità verso i cittadini di oggi e, ancora di più, verso le generazioni future”.

La moria di pesci nella bialera di via Oselle diventa così molto più di un fatto locale: è lo specchio di un modo di amministrare che ignora la prevenzione, che si accorge dei problemi quando ormai il danno è fatto. E a pagare non sono solo i pesci, ma un’intera comunità che vede compromessa la propria vivibilità.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori