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Cronaca
19 Agosto 2025 - 16:17
Moria di pesci nella bialera di via Oselle: un disastro annunciato
La scena è di quelle che lasciano l’amaro in bocca: la bialera di via Oselle, che da sempre accompagna la vita della città, trasformata in una trappola mortale per centinaia di pesci. Acque ferme, maleodoranti, carcasse trascinate dalla corrente ridotta a un rivolo. Un disastro che non può essere liquidato come un incidente di percorso, ma che porta con sé l’immagine di una comunità lasciata senza difese.
A denunciare con forza l’accaduto è il gruppo Azione Carmagnola, che punta il dito contro l’amministrazione comunale. “Rammarica constatare l’assenza di prevenzione e di interventi tempestivi – sottolineano i referenti –. Non è solo una questione di degrado ambientale, ma un danno che si ripercuote su più livelli”.
I livelli, in effetti, sono tanti e gravi. C’è innanzitutto il danno ambientale, con la perdita di biodiversità e la compromissione della qualità delle acque. Un colpo duro all’equilibrio naturale della bialera, che non è un semplice canale artificiale, ma un ecosistema che negli anni ha garantito vita, ossigeno e continuità al territorio. C’è poi il danno economico, perché anche in un’area come Carmagnola la pesca e le attività legate al turismo ambientale hanno un peso, piccolo o grande che sia. Il danno sanitario non è meno rilevante: quando un corso d’acqua mostra segni di collasso, è inevitabile domandarsi quali conseguenze possa avere sull’uso, diretto o indiretto, di quelle stesse acque. E infine il danno sociale, che non si misura solo in termini di qualità della vita, ma anche di immagine: vedere una bialera ridotta a fossa comune per i pesci significa vedere incrinata la credibilità di un territorio che dovrebbe scommettere sulla vivibilità e sull’ambiente.
Non bastano, insomma, le frasi di circostanza. Azione Carmagnola chiama in causa direttamente il sindaco: “Vogliamo sapere se era a conoscenza della situazione, quali sono le cause di questo disastro e quali azioni intende intraprendere, non domani ma subito, per impedire che accada ancora. Chiediamo trasparenza, chiediamo responsabilità, chiediamo un piano serio di prevenzione e monitoraggio”.
Il tono è duro, quasi esasperato, perché la misura sembra colma. Troppi segnali, troppe occasioni perse. E alla fine resta la sensazione che l’ambiente venga gestito con l’improvvisazione di chi rincorre l’emergenza invece di governarla. “La tutela dell’ambiente non può essere lasciata all’improvvisazione – ribadisce Azione Carmagnola –. È una responsabilità verso i cittadini di oggi e, ancora di più, verso le generazioni future”.
La moria di pesci nella bialera di via Oselle diventa così molto più di un fatto locale: è lo specchio di un modo di amministrare che ignora la prevenzione, che si accorge dei problemi quando ormai il danno è fatto. E a pagare non sono solo i pesci, ma un’intera comunità che vede compromessa la propria vivibilità.
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