Lutto in Canavese: muore in Lussemburgo ingegnere di 47 anni

La notizia è arrivata all’improvviso, spegnendo sorrisi e conversazioni. Gianluca Bianco, 47 anni, non c’è più. A Ribordone, in Canavese, dove aveva passato gli anni spensierati della giovinezza, il suo nome oggi si sussurra tra incredulità e dolore.

Lo ricordano tutti: ingegnere stimato alla Ferrero in Lussemburgo, marito devoto, padre premuroso, uomo dal sorriso facile e dalla gentilezza disarmante. Lontano per lavoro, ma con le radici ben piantate qui, tra il torrente, i campi sportivi e i sentieri che conosceva come le sue tasche.

Tornava ogni volta che poteva, soprattutto d’estate, per le partite di calcetto a Talosio o per quelle cene che finivano a tarda notte, con la valle a fare da cornice.

Con la malattia aveva ingaggiato una battaglia lunga e dura, affrontata senza mai perdere dignità e coraggio.

Dal 2014 al 2019 era stato in Consiglio comunale, occupandosi di sport e manutenzione del territorio: un incarico che non considerava un peso, ma un modo per restituire qualcosa alla sua comunità. Il sindaco Guido Belliardi Gioli e l’attuale amministrazione hanno espresso cordoglio.

Lunedì 11, nella chiesa di Bonnevoie, in Lussemburgo, un abbraccio collettivo ha stretto la moglie Timea, i figli e i familiari: amici, colleghi e conoscenti hanno riempito ogni posto, portando con sé il ricordo di un uomo che non ha mai smesso di combattere. Nel suo saluto, la moglie ha parlato di anni felici e di un amore che non si spegnerà, certa che il loro incontro sia solo rimandato.

Oggi il Canavese lo saluta sapendo che resterà nei ricordi di chi con lui ha condiviso risate, camminate nei boschi, sfide sul campo e chiacchiere fino a tardi. Perché, anche da lontano, Gianluca Bianco non ha mai smesso di essere parte viva di questa terra.