AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
05 Agosto 2025 - 15:37
È morta Stella Rimington, la vera “M” di James Bond: fu la prima donna a guidare l’MI5
C’era una donna, una donna vera, dietro al volto severo e affascinante di M, la granitica capa dei servizi segreti inglesi interpretata da Judi Dench nella saga di James Bond. Quella donna si chiamava Stella Rimington. E ora che se n’è andata, all’età di 90 anni, il mondo dello spionaggio e del cinema si inchinano di fronte a una figura che ha riscritto le regole senza mai alzare la voce, con lo sguardo sempre fisso sul dovere, sul futuro, sul Paese.
Nata nel 1935 a Londra, educata in una società che relegava le donne a ruoli minori, Stella Rimington non ha mai chiesto il permesso. È entrata nell’MI5 quasi in punta di piedi, in un’epoca in cui “le signore servivano il tè”, non certo la sicurezza nazionale. Eppure, passo dopo passo, dossier dopo dossier, è salita fino alla vetta, diventando nel 1992 la prima donna a dirigere il servizio di intelligence interno britannico.
Fu anche la prima a rompere un tabù inviolabile: annunciare pubblicamente l’identità del direttore dell’MI5. Un atto rivoluzionario, di trasparenza, che le valse elogi, critiche, sospetti. Ma Stella andava avanti. Non cercava l’applauso. Cercava la verità, la sicurezza, e – con quel rigore che le donne devono imparare meglio degli uomini – la giustizia.
Nel mondo elegante e crudele delle spie, fu lei a modernizzare i servizi, a puntare sull’analisi, sull’efficienza, sulla cyber intelligence. Portò l’MI5 fuori dalla Guerra Fredda e lo trascinò a forza nel nuovo millennio. Mentre il mondo maschile dei servizi faceva spallucce, lei dimostrava che si poteva comandare senza urlare, si poteva cambiare senza distruggere.
Fu proprio quel suo stile asciutto, autorevole, sobrio e inflessibile a ispirare gli sceneggiatori della saga di James Bond, che le diedero un volto e un nome: M. Con Judi Dench, che della Rimington fu quasi una copia perfetta, dura e umana allo stesso tempo, il pubblico imparò ad amare una donna al comando dei servizi segreti. Ma la vera M era già lì, da tempo, a Whitehall, a costruire il nuovo volto dell’intelligence.
Chi l’ha conosciuta racconta di una donna discreta, poco incline ai riflettori, ma anche ironica e affilata. Dopo il pensionamento scrisse libri, gialli, memorie. Non per vanità, ma per raccontare un mondo che aveva conosciuto da dentro e che pochi saprebbero mai spiegare come lei. “Aprii le porte perché fosse chiaro a tutti che anche una donna può guidare i servizi segreti. Non è una questione di sesso, è una questione di capacità”, diceva.
La sua morte, avvenuta il 3 agosto 2025, segna la fine di un’epoca. Ma non la fine della sua lezione. Oggi le donne che lavorano nei servizi segreti – in Gran Bretagna e nel mondo – camminano lungo una strada che Stella Rimington ha aperto con fatica, tra sospetti e sorrisetti, ma che ha mantenuto dritta fino in fondo. Ha rotto un soffitto di cristallo fatto di segreti, pregiudizi e gerarchie militari.
E oggi, nel salutarla, la vera spia che ispirò M ci ricorda che dietro le quinte della storia si celano figure che non urlano mai, che non compaiono nei titoli dei giornali, ma che con il loro coraggio cambiano tutto.
Addio, Stella. Che il tuo nome, nel silenzio della tua eleganza, continui a brillare nei corridoi dove si decide il destino del mondo. E tra le inquadrature cinematografiche che, forse senza saperlo, ti devono tutto.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.