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Cronaca

Quincinetto, punto di partenza dell’incubo: escursionista svizzero disperso sulle Alpi

Partito il 23 giugno dall’Alpe Cavanne, nel Vallone di Scalaro, l’uomo non ha più dato notizie. Nessun passaggio registrato nei punti tappa della GTA. All’alba di mercoledì 16 luglio scatteranno le ricerche del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza

Escursionista svizzero scomparso: al via le ricerche nel Vallone di Scalaro

Sono ore di angoscia per un escursionista svizzero partito alla volta della GTA – la Grande Traversata delle Alpi – che da giorni non dà più alcuna notizia di sé. Le squadre del Soccorso Alpino sono state allertate nel pomeriggio di oggi, martedì 15 luglio 2025, a seguito della segnalazione dei familiari dell’uomo, che hanno perso ogni contatto con lui dal lontano 23 giugno, data in cui è partito dall’Alpe Cavanne, nel Vallone di Scalaro, nel territorio comunale di Quincinetto, con l’intenzione di percorrere l’intero itinerario alpino.

Da allora, più nulla. Nessuna chiamata, nessun messaggio, nessuna traccia. Gli operatori della GTA non hanno registrato il suo passaggio nei punti tappa successivi, alimentando così i timori che qualcosa possa essere andato storto lungo uno dei tratti più impervi dell’intera dorsale alpina.

soccorso alpino

A complicare ulteriormente il quadro, l’assenza di qualsiasi rilevamento nei giorni seguenti lungo il tracciato, in cui l’escursionista – esperto e ben attrezzato, secondo quanto riferito dai familiari – avrebbe dovuto comparire. L’ultimo contatto telefonico risale proprio al giorno della partenza, il 23 giugno. Da allora, il silenzio.

In queste ore frenetiche, è stato attivato il protocollo di emergenza previsto in casi simili: le unità del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza stanno analizzando i dati delle celle telefoniche nel tentativo di triangolare un’area utile per l’avvio delle operazioni di ricerca. Un lavoro meticoloso e urgente, che potrebbe rivelarsi decisivo per restringere il perimetro dell’intervento, considerando l’immensità delle zone da battere e la pericolosità dei pendii in quota.

Il piano prevede che le ricerche sul campo inizino all’alba di mercoledì 16 luglio, coinvolgendo tecnici, unità cinofile e droni specializzati nella perlustrazione di aree montane complesse. Ogni ora che passa è preziosa, e ogni possibile traccia – una scarpa, uno zaino, una semplice impronta – può fare la differenza tra la vita e la morte.

L’identità dell’uomo non è ancora stata resa pubblica, ma si tratterebbe di un escursionista con un’età compresa tra i 40 e i 50 anni, in buone condizioni fisiche e con una lunga esperienza di trekking alle spalle. Secondo quanto appreso, aveva deciso di intraprendere la Grande Traversata delle Alpi in solitaria, scegliendo Ivrea come punto di partenza per poi risalire le montagne in direzione sud, verso il cuore del Piemonte alpino.

Ma proprio questo tipo di viaggio, affascinante e solitario, può rivelarsi insidioso: la GTA, sebbene ben segnalata, attraversa valli isolate, zone boschive, creste a oltre 2.000 metri di quota, spesso prive di copertura telefonica e difficilmente raggiungibili in caso di emergenza.

Ora la speranza è che l’uomo possa aver semplicemente perso l’orientamento, o che un imprevisto – una distorsione, una caduta senza gravi conseguenze – lo abbia temporaneamente bloccato in una zona senza rete. Ma più passano le ore, più l’ipotesi dell’incidente grave prende corpo.

Le ricerche inizieranno con le prime luci del giorno, e coinvolgeranno anche i volontari locali e i rifugi della zona, già mobilitati per fornire ogni informazione utile, ogni dettaglio che possa aiutare a ricostruire gli spostamenti dell’escursionista.

In attesa di sviluppi, si rinnova l’appello a tutti coloro che nei giorni successivi al 23 giugno si trovavano nella zona del Vallone di Scalaro o lungo i primi tratti della GTA: se qualcuno ha incrociato un viaggiatore solitario, se ha visto qualcosa di insolito, è fondamentale che contatti il Soccorso Alpino o le autorità competenti.

Per ora, resta il silenzio delle montagne. Ma anche la tenace speranza che tra quei sentieri battuti dal vento e nascosti dalle nebbie, ci sia ancora una possibilità.

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