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Cronaca
15 Luglio 2025 - 22:14
Travolto e ucciso a 86 anni mentre attraversa la strada: tragedia a Torino
Un silenzio irreale ha avvolto martedì pomeriggio le strade di Madonna di Campagna, a Torino, dopo che un tragico incidente ha spezzato la vita di Rodolfo Iachini, 86 anni, una presenza gentile e conosciuta nel quartiere. L’anziano è stato investito mentre attraversava la strada all’incrocio tra via Venaria e via Arnò, un punto spesso segnalato dai residenti per la sua pericolosità. Nella tarda mattinata del 15 luglio, l’asfalto rovente dal sole ha fatto da teatro a una tragedia che ha lasciato un’intera comunità sgomenta.
A travolgerlo è stata una Fiat Panda guidata da un ragazzo di appena vent’anni. Il giovane, sotto shock, si è subito fermato ed è stato lui stesso ad allertare i soccorsi, chiamando il 118. L’ambulanza è arrivata in pochi minuti e ha trasportato d’urgenza Iachini all’ospedale San Giovanni Bosco. Ma i medici non hanno potuto nulla: le ferite riportate erano troppo gravi e l’uomo è morto poco dopo l’arrivo in pronto soccorso. L’accusa che ora pende sul giovane conducente è pesantissima: omicidio stradale. Le forze dell’ordine stanno lavorando per chiarire ogni dettaglio dell’accaduto. Sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e si stanno raccogliendo testimonianze per ricostruire la dinamica con esattezza. Al momento, non è ancora chiaro se Iachini stesse attraversando sulle strisce o se l’automobilista stesse procedendo a velocità elevata. Ma ciò che è certo è che una vita è stata spezzata in pochi secondi, in un incrocio qualunque di un pomeriggio d’estate.
Madonna di Campagna si è stretta attorno al ricordo di Rodolfo. In tanti lo conoscevano, in tanti lo stimavano. Era uno di quei volti familiari che rendono umano un quartiere. “Era una persona buona, sempre gentile con tutti”, sussurra una vicina, con gli occhi lucidi.
La tragedia ha riportato prepotentemente al centro dell’attenzione il tema della sicurezza stradale nel quartiere. I residenti da tempo segnalano la pericolosità di quell’incrocio. “Qui non si vede nulla, le auto corrono, manca visibilità e la segnaletica è spesso confusa”, lamenta un commerciante della zona. La richiesta è chiara: servono interventi strutturali, più controlli, limiti di velocità più severi, attraversamenti pedonali rialzati e illuminati. Serve, soprattutto, una presa di coscienza.
“Non si può morire così, attraversando la strada sotto casa. È inaccettabile”, afferma un residente. Parole che esprimono una rabbia composta ma determinata, che chiede rispetto per chi cammina, per chi ha bisogno di più tempo per attraversare, per chi non ha più la prontezza di fermarsi a metà strada. Per chi, come Rodolfo Iachini, si fidava di un incrocio che invece l’ha tradito.
E ora, mentre le indagini proseguono e la magistratura cercherà di attribuire eventuali responsabilità, resta la sensazione amara che tutto ciò si sarebbe potuto evitare. Che una vita non può essere archiviata come “un’altra statistica”. Resta l’immagine di un uomo anziano, forse con una borsa della spesa, forse diretto a casa, investito mentre faceva ciò che tutti facciamo ogni giorno: attraversare.
In attesa della verità, il quartiere piange. E chiede giustizia. E sicurezza.
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